LATINA – Ha un bel dire il sindaco Coletta che sostiene non ci saranno esponenti Dem nel suo rimpasto di giunta. Non ci saranno nonostante lui ci abbia provato fino all’ultimo a coinvolgerli anche perché malgrado la calura estiva s’avvicini, al Comune di Latina tira un’aria fredda. La macchina amministrativa non va, non riesce ad ingranare e l’ha dovuto ammettere persino il Sindaco Coletta, che si pensava taumaturgo e salvatore della patria. Dissidi, antipatie e diverse visioni politiche lacerano Lbc tant’è che l’ex calciatore in un colloquio privato si sarebbe spinto a dire che “sei dei miei non li controllo più!”.

D’altronde l’avevamo scritto che le innumerevoli dimissioni dalle presidenze di commissione non potevano esser giustificate con banali impegni lavorativi o questioni personali, ma nascondevano dissapori sulla conduzione dell’ente, in modo particolare sulla gestione della Segretaria Generale Iovinella.

Si spiegherebbero così le tensioni che aleggiano nella Giunta della seconda città del Lazio, che porteranno molto probabilmente alle dimissioni due figure capitali dell’amministrazione e del movimento politico Lbc, e cioè Felice Costanti e Giulio Capirci, entrambi assessori con deleghe strategiche.

Il Sindaco pare entrato nel panico e cerca sponde ovunque. A livello nazionale prendendo parte alle iniziative di Pizzarotti e De Magistris, operazioni politiche forse affascinanti ma senza mercato politico, specialmente a Latina. Coletta, a livello locale, vuole la ciambella di salvataggio di Zingaretti, tant’è che si sono sondate figure di riferimento del mondo zingarettiano per un possibile ingresso in Giunta. Il Governatore appare del tutto disinteressato alla cosa, ai suoi ha lasciato mani libere.

Il Pd pontino, si sa, non può prescindere da Claudio Moscardelli, che del partito è dominus incontrastato. L’idea del Senatore, almeno dal minuto dopo aver eletto il Sindaco dem di Pontinia alla guida di Via Costa è molto chiara: il Pd non può offrire alcuna sponda ai civici di Lbc.

Prove di intesa tra Moscardelli e Forte sono nell’aria, non soltanto nel ritenere complicata un’apertura ad Lbc, ma anche sui temi politici ed amministrativi che riguardano  il rapporto con la Regione.

Sulla stessa linea la maggioranza dei democratici eccetto, come ci dicono i bene informati, qualche singolo dirigente in cerca di lucrare posizioni personali. Il Segretario cittadino del Pd Alessandro Cozzolino, ad esempio, vorrebbe spingere i dem ad entrare in maggioranza, ma la sua è una posizione che vale la sua persona e che lo pone in rotta di collisione con la componente maggioritaria del partito che l’ha eletto alla guida del partito comunale. La presa di posizione di Cozzolino appare inspiegabile anche in ragione di un rapporto con Moscardelli che è sempre apparso saldo, dato che il Senatore ha sempre voluto puntare sul giovane dem per il futuro del partito.  In tutto questo Enrico Forte tiene il punto ed anche lui, alla fine, riterrebbe un errore appoggiare un movimento a cui dovrebbe opporsi in Consiglio Comunale. Anche perché si dice che Fabrizio Porcari, l’eterna giovane promessa della sinistra pontina, starebbe valutando di abbandonare il partito di Bersani e D’Alema, dopo il clamoroso flop elettorale del 4 Marzo. Se Forte si dimettesse dal consiglio Comunale il primo dei non eletti sarebbe proprio Porcari, il quale non vedrebbe l’ora di tornare a Piazza del Popolo a fare il tribuno. Del resto la retorica benecomunista di Coletta è pane per i denti del giovane di Latina Scalo. A naso Coletta dovrà fare a meno del Pd e la sua maggioranza rissosa, inconcludente ed assembleare navigherà a vista almeno finché lo permetterà il mare.


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