“Quel che testa di domani” è un racconto che indaga i percorsi dell’anima e la metabolizzazione del dolore, a partire da radici e famiglia, du temi con i quali tutti prima o poi dobbiamo misurarci.
A far da cornice alla ricerca interiore c’è una storia d’amore autentica e complessa, che genera onde che vanno ad aggiungersi ad un mare di sentimenti da mettere in ordine.
Una narrazione dai mille scenari, godibile e scorrevole, grazie all’autrice che riesce ad ammansire i pensieri complessi dei suoi personaggi, senza essere mai eccessiva e scontata, attraverso elementi che, intrecciandosi, la portano a rasentare al genere giallo, di cui Iunia è appassionata lettrice.
L’appuntamento di Torino fa ben sperare – commenta l’editore -, credo che questa autrice farà parlare di sé. Peraltro è giòà al lavoro per un nuovo romanzo. La Saggese è quel tipo di scrittrice che non ha bisogno d’indirizzo, lei sa esattamente dove il racconto deve andare e come portarcelo e riesce ad essere sorprendente dall’inizio alla fine, una qualità che non tutti gli autori hanno. Molte volte dei buoni libri contengono delle pagine di passaggio cioè tecnicamente funzionali ma poco avvincenti, con Iunia non è così, non si perde in chiacchiere, ogni riga è prezioso e godibile nel suo lavoro”.
Il Salone – conclude l’editore – è la più importante occasione di visibilità, con 2.000 ospiti da ogni parte del mondo per un totale di 1.200 eventi. Ogni anno arrivano a Torino autrici e autori che hanno fatto la storia della letteratura del Novecento e del nostro secolo. Siamo contenti di tornare in presenza e di farlo con un’esordiente di belle speranze come Iunia Valeria Saggese”.
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