Lucia Amendola Ranesi è nata a Salerno ma vive a Roma.
Si è laureata in Matematica all’Università di Napoli.
Autrice di un libro di testo di matematica per le scuole medie pubblicato in più edizioni dalla casa editrice Felice le Monnier. Nell’anno 2002 ha scritto diversi lavori didattici. Nel 2010 ha pubblicato con la casa editrice Alfredo Guida di Napoli il romanzo “La luna a strisce”.
Nel 2016, con la casa editrice “Il Mio Libro”, pubblica la fiaba, illustrata da Antonio Carrano, la Twidletetwit.
Nel 2021 Lucia Amendola Ranesi, sempre con la casa editrice “Il Mio Libro”, pubblica Quattro terzi pi greco erre tre.
La storia che l’autrice descrive, già scritta nel linguaggio radicale ed oscuro della vita, sarebbe rimasta ignota come tutte se, da una gran quantità di documenti, lettere, fotografie, testimonianze e, contestualmente, da una fonte altrettanto preziosa, la memoria, Lucia Amendola non avesse tratto quelli che sarebbero diventati i personaggi del libro, le ferite amate, gli stigmi custoditi con gelosia.
Protagonisti sono un giovane e una donna di dieci anni più grande di lui, ma reali proprio come sono i morti da cui sei nato, e non ti lasciano più. Pur nella sua linearità, la scrittura non può che ubbidire all’inconscio, costretta com’è a parlare con persone scomparse. Si ha l’impressione che i lettori privilegiati siano proprio loro, i fantasmi concreti di cui si parla, mentre noialtri non siamo che marginali spettatori del dramma dell’ostinato amore tra Rodolfo e Maria.
L’autrice si è trovata, quindi, ad affrontare due tipologie di materiali, i documenti, ma anche i suoi ricordi, trattati alla stessa stregua di certezza reale, ombre della storia modificate nella pura generalità del romanzo, e intanto chiede al lettore spettatore di credere che avvenga l’inverso: che sono i due soggetti reali della storia, Rodolfo e Maria, ad aver vissuto secondo il ritmo fantastico del romanzo, nella delicata pretesa che le sue trame narrative, siano storia, e non interpretazioni della stessa.
Manlio Ciardo, Rodolfo (il padre della scrittrice), Dora, Maria (la madre), zio Eugenio che “continuava a suonare un pianoforte anche sotto le bombe”, Renato Caccioppoli, Coronato il suo assistente, “un sacerdote che vestiva rigidamente in abito talare”.
Leggere “Quattro Terzi Pi Greco Erre Tre” è non solo accostarsi a una ammaliante nitidezza di scrittura, ma anche guardare il rovescio di un arazzo. Questo libro è scritto secondo una doppia trama, una più forte e perfino aspra, quella dei documenti, l’altra è ciò che si mostra negli spazi vuoti che l’autrice riempie, sostituendosi, a volte, nella sua funzione ordinatrice, alla madre.
In qualche modo, Lucia Amendola ha anche tentato una familiare discesa agli Inferi richiamando i fantasmi cari dei morti, spingendoli a tornare, a spiegare sé stessi recitando la parte che lei ha assegnato loro secondo le linee che replicassero la loro vita. Una vita da vivere nuovamente e, questa volta, senza dolore. Lucia Amendola non traccia una strada diversa da quello che i documenti dicono ma, all’interno di questi, idealizza i suoi personaggi.
Entità complici di un amore portentoso sono la Luna, il Vesuvio, il monte Faito e il mare.
“Quattro terzi pi greco erre tre” non è solo la narrazione di una romantica e travagliata storia d’amore, ma spesso è prova di storia, quella dei grandi eventi e quella minore, più vicina agli uomini, alle loro gioie e alle loro tragedie. Il romanzo narra vicende vere, attraverso la memoria e i documenti ritrovati dall’autrice, e contiene notizie di prima mano su personaggi che hanno avuto ruolo di protagonisti nella vita culturale napoletana e italiana della prima metà del ‘900, come Ettore Majorana e Renato Caccioppoli. Sullo sfondo ci sono gli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale, visti con gli occhi dei personaggi che presenziano nel racconto e le cui lettere (talvolta documenti storici di rilievo) rivestono un ruolo principale nell’intero romanzo. Controparte è la guerra che deciderà del destino di due famiglie. (Alessandra Trotta giornalista e scrittrice )
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