LATINA – Mentre sui social impazza lo sdegno e la polemica politica sui fatti che hanno visto deturpato il monumento ai Caduti all’interno del Parco Falcone-Borsellino e poi la stele in piazza Dante, ieri pomeriggio a Piazza Dante sono iniziate le operazioni per la pulizia delle scritte vandaliche.
Due atti vili e vigliacchi su cui, al di là della polemica politica e sulle responsabilità morali, è unanime la condanna dell’opinione pubblica e delle forze politiche: dalla maggioranza di Lbc all’ultra destra di CasaPound.
Sul posto anche il consigliere Comunale di Lbc e presidente della Commissione Cultura, Fabio D’Achille, che ha ribadito quanto già espresso dal sindaco Coletta «Tali atti vandalici offendono tutti i cittadini di Latina non solo per la violazione perpetrata ai danni della memoria di quei caduti che hanno combattuto per la patria, ma anche per aver offeso e danneggiato la comunità intera. Il danno morale inflitto alla città è incommentabile».
L’amministrazione tutta prende le distanze da questi atti vandalici e condanna fermamente tali episodi e chi se ne è reso protagonista. La reiterazione degli accaduti e i luoghi colpiti, fanno pensare ad un’azione organizzata tesa a minare l’equilibrio della comunità. L’Amministrazione sta interessando tutti gli organi competenti per individuare i responsabili. Com’é noto alcune aree della città sono monitorate da un sistema di telecamere di sicurezza collegate con la centrale operativa della Polizia Municipale. Sarà cura degli uffici preposti fornire alle forze di polizia tutti i materiali utili ad una eventuale indagine. Per intanto sono stati allertati tutti gli uffici del Comune affinché si proceda con la massima urgenza al ripristino dei luoghi.
Una risposta celere apprezzata anche da chi spesso non si è mostrato tenero con questa amministrazione, come CasaPound.
«Coletta – scrivono Savastano e il suo movimento – questa volta ha risposto bene al vandalismo e alla violenza ideologica dell’antifascismo militante facendo ripristinare prontamente il decoro dei monumenti. Siamo e restiamo i suoi unici avversari politici ma riconosciamo con soddisfazione che in questa occasione ha saputo ascoltare l’anima profonda della città, un’anima iche non accetta di vedere derisi i caduti e i suoi pionier».
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