LATINA – IL 29 aprile si vota per rinnovare l’amministrazione provinciale e i candidati sono tre:Giada Gervasi, sindaco di Sabaudia , Carlo Medici,sindaco di Pontinia e Damiano Coletta, sindaco di Latina.
Un quadro frastagliato che è lo specchio della crisi politica che attraversa l’Italia e in particolare la sinistra, che ancora una volta arriva divisa all’appuntamento di fine aprile. Divisi anche i civici con la Gervasi e Coletta che si affrontano fino all’ultimo voto.
Il 30 aprile comunque la geografia politica pontina cambierà ancora.

“Tanti sindaci mi chiedevano di impegnarmi in prima persona – ha spiegato Coletta,nel corso della conferenza stampa, convocata appositamente per spiegare questa scelta sofferta. ”
Ho riflettuto molto, non è stata una decisione semplice. C’è chi mi chiede: ma avrai tempo per dedicarti alle due istituzioni, Comune e Provincia? Ho pensato molto a questo e sono giunto alla conclusione che alla fine è possibile farcela. Le due sedi sono ravvicinate, anche fisicamente e poi ci sarà uno staff di persone capaci che mi aiuteranno. Inoltre posso ormai dire che questi due anni alla guida del Comune, sono stati difficili, ma siamo finalmente riusciti a portare avanti il processo di bonifica dell’ente. Abbiamo rimesso la macchina in carreggiata e i primi risultati iniziano a vedersi. Per questo sono convinto che la squadra sia ormai oliata e c’è spazio anche per l’impegno da presidente”.

“So che è possibile perdere. Chi mi conosce sa che però non amo perdere, quindi potete stare certi che mi giocherò tutte la carte per convincere consiglieri e sindaci a votare per me,. Lo farò attraverso le proposte, chiare e tangibili, con le quali instradare il lavoro in Provincia. Chi vuole mi segua, in cambio non do niente ma solo la garanzia di essere il presidente di tutti. La politica è fatta di accordi sui temi. Sono libero di essere votato da tutti. Posso anche perdere. “. Acqua pubblica e gestione dei rifiuti attraverso un ambito ottimale sono le prime strade. In entrambi i casi Coletta porta come esempio “quello dell’azienda speciale di Latina, Abc, che gestisce i rifiuti con un aumento della differenziata. Un modello che nel resto d’Italia guardano ora con grande attenzione. Ho svolto un ruolo di mediazione sulla ripubblicizzazione del servizio idrico, perché ci credo e l’ho sostenuto. È un obiettivo prioritario e come sindaco del capoluogo ho lottato per evitare la vendita delle quote ad Acea. Adesso, con l’aiuto del presidente Zingaretti, possiamo ricomprare quelle quote e far diventare pubblica Acqualatina”.

Dal punto di vista politico la candidatura di Coletta ha sancito la spaccatura con le Civiche Pontine, che hanno virato su Giada Gervasi, sindaco di Sabaudia. “Non li ho seguiti – ha spiegato Coletta – perché non condivido il metodo usato. Nella decisione della candidatura non sono stati coinvolti molti consiglieri del territorio pontino, persone che avrebbero potuto e dovuto dare il loro contributo. Io credo che il principio dell’uno vale uno e doveva essere applicato. Anche perché se pesiamo i voti, a quel punto Latina conta più degli altri”. Dunque ognuno per la sua strada.”Abbiamo avuto contatti e incontri, ho messo sul tavolo i temi, identità di vedute e percorsi. Io ho messo i temi di acqua e rifiuti come condizione discriminante e temo possa non esserci la volontà se si fanno certe scelte con altre coalizioni”

Il sindaco di Pontinia sarà sostenuto da una parte del Pd, che fa riferimento al senatore Moscardelli e da F.I.

Sull’appoggio dei sindaci e consiglieri del Pd (la parte del sottosegretario Amici della sinistra Pd hanno garantito le firme necessarie a Coletta) ha chiuso infine il primo cittadino di Latina: “non ci sono accordi precostituiti, ma tanti sindaci e consiglieri hanno creduto opportuna e meritevole di sostegno la mia candidatura”.

Tre opzioni – quella di Coletta, Gervasi e Amici – che non incontrano al momento favore del partito di Giorgia Meloni che ha affidato la sua posizione ad una nota ufficiale del leader provinciale, Nicola Calandrini.
“Nel corso della riunione di questa mattina con Forza Italia, Lega e Noi con l’Italia, Fratelli d’Italia ha invano perorato la causa del candidato unitario del centrodestra alla presidenza della Provincia di Latina.
Eravamo convinti della possibilità (obiettivamente non semplice) di poter esprimere un presidente capace di legare insieme le diverse storie, anime e progettualità del centrodestra. Nel pieno rispetto delle posizioni di ognuno, abbiamo dovuto prendere atto dell’impossibilità di convergere tutti sullo stesso candidato e della divaricazione delle scelte tra i partner della nostra coalizione.

Alla luce di ciò, e della mancanza di candidature riconducibili alla nostra area politica, ci siamo riservati di interrogare i nostri quadri provinciali nelle prossime ore per addivenire insieme ad una scelta ben ponderata e quanto possibile condivisa sul candidato da sostenere.
Consapevoli della necessità di dover garantire comunque alla Provincia di Latina un governo sensibile alle esigenze del territorio e della gente straordinaria che lo abita”.


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