Presso UNINDUSTRIA LATINA si sono incontrati le Organizzazioni Sindacali rappresentate da Anselmo Briganti per CGIL, Roberto Cecere per CISL , Luigi Garullo per UIL con il Presidente dell’Associazione territoriale di Latina Pierpaolo Pontecorvo e il Direttore Unindustria Latina Andrea Segnanini.
Il contesto economico territoriale
Il tessuto produttivo della provincia di Latina sconta da tempo difficoltà strutturali che hanno frenato e, in alcuni casi compromesso, lo sviluppo economico del territorio.
L’emergenza sanitaria e le misure attuate per fronteggiarla hanno accentuato tali difficoltà e reso evidente le disparità tra comparti produttivi, spesso anche al loro interno, e la vulnerabilità delle catene globali di fornitura.
Tutte le analisi e i monitoraggi effettuati sull’impatto del Covid-19 convergono nell’individuare il turismo e i trasporti tra i settori più colpiti.
Tra gli altri segmenti produttivi rilevanti per l’economia del territorio, soprattutto in termini di esportazioni, si segnalano la metallurgia, le imprese alimentari e delle bevande legate al canale HO.RE.CA. Per questi comparti il calo delle vendite è risultato sin da subito consistente e le prospettive per i prossimi mesi restano particolarmente difficili, in termini di ripresa della domanda e di mantenimento delle quote di mercato rispetto ai concorrenti esteri.
Parimenti rilevanti gli ostacoli legati al mondo degli appalti pubblici, dalla cui efficienza deriverebbero evidenti vantaggi per l’economica locale.
Il nuovo scenario alla luce dell’emergenza epidemiologica e del vaccino
Le parti che sottoscrivono il presente documento si pongono l’obiettivo di condividere assets strategici e le priorità per il rilancio e lo sviluppo del territorio post Covid.
Il presente documento è finalizzato, prendendo le mosse da un’approfondita analisi del contesto economico sociale, ad individuare i fattori-chiave per il rilancio del territorio attraverso un’azione sinergica tra Istituzioni, organizzazioni imprenditoriali e sindacali.
L’analisi di contesto non può che ripartire, dando per acquisite le criticità strutturali del territorio, dall’incidenza radicale del fattore epidemiologico che, in parallelo con quanto avviene sul piano più generale, ha fortemente influenzato il modus vivendi, la sicurezza, la tutela della salute, l’economia intera del territorio.
I provvedimenti Nazionali e regionali legati alle ripercussioni indotte dalle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica hanno comportato e continuano a comportare significative ricadute sulle attività economiche del territorio. La crisi economica che ne deriva ha modificato in modo sostanziale gli obiettivi economici aziendali e sociali.
La continuità dell’attività industriale e la relativa salvaguardia delle aziende, operando per la tenuta occupazionale, in questo periodo, è la prima finalità che le Parti sociali pongono a fondamento del presente accordo.
Le parti sociali individuano nel confronto un utile strumento per definire soluzioni specifiche a livello territoriale in una economia che ha subito e subirà un rallentamento e/o il blocco di molte attività economiche.
Pertanto, le Parti hanno ritenuto di avviare un dialogo che, tenendo conto della situazione che si è determinata in provincia, in regione e nel paese, possa rispondere alla necessità di dare risposte al territorio pontino.
Le Parti, unanimemente, hanno condiviso che lo strumento della bilateralità sia sempre e comunque fonte di spunti di confronto e di idee e di proposte operative per le aziende e la pubblica amministrazione.
Le Parti concordano che la situazione economica venutasi a creare a seguito dalla crisi epidemiologica imponga ai settori produttivi di cogliere l’opportunità dell’uso flessibile dei Fondi Europei della Politica di Coesione.
Il nostro territorio, l’economia pontina, le strutture economiche aziendali, le Amministrazioni Pubbliche e le Parti sociali devono essere pronte e proattive per saper realizzare, sfruttare, investire e portare a compimento, nei tempi previsti, tutti i finanziamenti in arrivo dall’EU che ricadranno sul territorio provinciale.
Le parti, in attesa della definizione del cd Recovery Fund e delle ricadute dirette degli investimenti sul territorio nazionale, e, conseguentemente delle disponibilità finanziarie di competenza per la nostra provincia, si rendono disponibili a fornire, nel rispetto del proprio ruolo, ogni contributo necessario ad elaborare e promuovere l’attuazione di piani di investimento e di aiuto al sistema “industrie e servizi” del territorio.
In particolare, le priorità emerse per la provincia di Latina riguardano i seguenti settori:
Farmaceutico
La provincia di Latina, così come l’intera regione Lazio, è un pilastro del settore farmaceutico italiano, il fiore all’occhiello dell’economia nazionale, che pesa quasi il 2% del Pil.
Dopo anni di investimenti ininterrotti, soprattutto da parte dei privati, ora l’Italia occupa il primo posto in Europa, insieme alla Germania, per quanto riguarda l’export, con un totale di 33 miliardi di euro.
Di questa cifra, il 38% proviene direttamente dagli stabilimenti del Lazio. Si tratta di oltre 12,4 miliardi di euro nel 2019, di cui il 52% arriva dalla provincia di Latina.
Inoltre, negli ultimi 10 anni l’export di farmaci è quasi quadruplicato e Latina risulta la prima provincia esportatrice italiana del settore.
Sul territorio, il settore si caratterizza per la grande varietà produttiva che comprende non solo medicinali e preparati farmaceutici – sieri immuni, vaccini, preparati omeopatici, anticoncezionali – ma anche altri prodotti come antibiotici e integratori.
Data l’accresciuta strategicità del comparto, è indispensabile uno spettro di azioni finalizzate a promuovere la ricerca in tutte le sue declinazioni, nello specifico quella funzionale alla realizzazione di moderne terapie.
A tal fine vanno promosse iniziative anche sulla base di partnership “pubblico-privato”. In proposito sarà utile promuovere iniziative in collaborazione con le Università del territorio.
Comparto manifatturiero/metalmeccanico
Il manifatturiero, ed in particolare la metalmeccanica, rappresentano una delle specializzazioni del territorio di Latina. Data l’importanza del comparto si ritiene indispensabile individuare uno spettro di azioni a supporto per la continuità delle attività produttive.
Alimentare
Le aziende richiedono una dilazione significativa dei versamenti fiscali e contributivi specifici per la filiera Horeca (hotel-ristorazione-catering) e le industrie relative.
Sarà inoltre importante accedere ai fondi europei per contributi a fondo perduto finalizzati ad investimenti industriali per la filiera agri-tech.
Turismo
Il rilancio dell’Industria del Turismo parte dalla costruzione e dal rafforzamento della rete di operatori pubblici e privati per preparare la ripartenza, con la riallocazione delle risorse utili per il più efficace rilancio del settore. A tal fine, si propone di sostenere un programma unitario di azioni, interventi, opere ed investimenti pubblici e privati utilizzando gli strumenti ad oggi già normati declinandoli per ogni singolo progetto di destinazione attraverso lo strumento dei Programmi di Investimento Turistici Strategici e Integrati quali piattaforme di sviluppo territoriale.
Un riferimento importante è costituito dal turismo balneare con le nostre coste e spiagge e con le tante località di immenso fascino artistico e paesaggistico. L’economia del mare rappresenta infatti un’opportunità importante per la crescita, anche di natura occupazionale. Movimentazione di merci e persone, attività portuali, attività sportive e ricreative, servizi di alloggio filiera ittica, ricerca e regolamentazione a tutela ambientale, rappresentano una miniera preziosa e ancora poco sfruttata.
Collegato al tema è di sicuro interesse ottimizzare i fondi destinati alle aree interne pontine, coniugando tradizione e innovazione, facendo leva sulle opportunità dell’economia circolare.
Sono poi aspetti strategici di natura trasversale:
Infrastrutture
La ripresa post covid del territorio non può prescindere dalla realizzazione di interventi infrastrutturali, attesi da tempo, dai quali dipende fortemente l’attrattività e la competitività della provincia di Latina e del Lazio intero.
A tal fine sarà determinante lavorare in sinergia per favorire la realizzazione delle opere immediatamente cantierabili. Rileverà inoltre la capacità di intercettare le opportunità derivanti dai foni europei per gli investimenti infrastrutturali.
Priorità quindi a:
Autostrada Roma – Latina
Cisterna – Valmontone
Pedemontana di Formia
Raddoppio Campoleone-Aprilia
Altri ambiti di intervento:
Upgrade tecnologico Campoleone- Minturno
SS 156 dei Monti Lepini
Completamento del porto commerciale di Gaeta
Ripristino della linea ferroviaria Priverno Fossanova Terracina
Fondi – Ceprano – Sora
Manutenzione straordinaria per l’adeguamento del collegamento stradale Cisterna – Valmontone
Asse trasversale Lazio Sud (collegamento Sora-Atina-Cassino-Formia-Gaeta)
Risoluzione di criticità per la sicurezza stradale della SS n. 7 “Via Appia” KM 109+900
Completamento ferrovia Formia – Gaeta (Littorina)
Sostegno allo sviluppo economico
In considerazione della proroga di due anni dalla scadenza (31.12.2020) delle attuali regole e degli orientamenti per gli aiuti di Stato, è fondamentale lavorare a sostegno di una revisione delle carte degli aiuti di Stato a finalità regionale, che preveda per il prossimo biennio un regime speciale rispetto ai requisiti previsti all’Articolo 107 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), in particolare il paragrafo 3, lettera c).
Ciò con riferimento sia alla possibilità di considerare tutti i territori esclusi come “zone C”, quindi includere tutta la provincia di Latina tra i territori beneficiari di tali aiuti, sia sui limiti previsti per l’accesso alle grandi imprese.
In parallelo, è auspicabile sostenere una posizione politica volta a rivedere i requisiti imposti che, allo stato attuale, limitano fortemente le opportunità di investimento sul territorio.
Deindustrializzazione, siti dismessi e attrattività
Un ulteriore obiettivo sarà cogliere le opportunità derivanti dall’istituzione del Fondo per il contrasto della de-industrializzazione dei territori della ex cassa del mezzogiorno. l fondo, gestito dal Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, ha una prima dotazione pari a 135 milioni di euro e appare come una misura efficace per evitare l’esodo delle imprese nei territori grazie alla decontribuzione ipotizzata al 30%.
Ulteriore leva per il contrasto alla deindustrializzazione è il recupero dei siti dismessi e, dove necessario, la bonifica degli stessi, in coerenza con i paradigmi della green economy.
La pressione fiscale e il livello delle tariffe locali sono tra i principali fattori di attrattività del territorio. Per trattenere le imprese sul territorio e attrarre nuovi capitali sarebbe auspicabile individuare, con le amministrazioni locali della provincia, meccanismi di alleggerimento delle tariffe legati ad interventi che abbiano ricadute dirette sul territorio.
E’ inoltre necessario sviluppare le tante vocazioni del territorio , modernizzando tecnologie e metodi organizzativi, riformare prassi e consuetudini per traguardare un nuovo modello di sviluppo incentrato sulla green economy sviluppare un’economia verde aprirebbe infatti uno scenario innovativo e pieno di opportunità, partendo dall’immaginare uno stretto connubio tra produzione di energia pulita, ciclo dei rifiuti integrato e razionalizzazione delle risorse idriche che sempre più spesso risultano insufficienti a causa della nuova variabilità climatica.
E’ del tutto evidente che per poter mettere in atto le azioni previste dal presente Protocollo è necessario e utile costituire una sorta di “cabina di regia” che metta insieme Parti Sociali, Associazioni datoriali e Istituzioni in modo tale da potersi avvalere di molteplici competenze per proporre e progettare interventi decisivi.
IMPEGNI DELLE PARTI
In quest’ottica le parti firmatarie del presente Protocollo si impegnano a:
attivarsi per il raggiungimento delle finalità del presente Protocollo d’Intesa;
condividere in modo sistematico le informazioni e i dati relativi ai finanziamenti europei ed alla loro pianificazione, progettualità e realizzazione e le ripercussioni sul mondo delle imprese e sul territorio;
costituire un COMITATO BILATERALE avente il compito di gestire il rapporto tra le parti e per monitorare ed analizzare i fondi europei e nazionali che saranno assegnati alla provincia di Latina per individuare le soluzioni fattibili per il comparto industriale.
Dare opportuna evidenza laddove ritenuto necessario nei propri siti istituzionali e nei propri profili social le informazioni in merito alle iniziative del Comitato Bilaterale.
RUOLO E MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO DEL COMITATO BILATERALE
Ciascuna parte entro 1 mese dalla data sottoscrizione del presente protocollo individuerà i nominativi che faranno parte del Comitato che nel primo incontro individuerà una segreteria tecnica.
Il Comitato per le finalità individuate agli articoli precedenti potrà, qualora ne emergesse la necessità essere suddiviso in sottogruppi.
Il Comitato, nell’ambito delle competenze provinciali, potrà altresì interagire con gli enti preposti per quanto attiene la materia delle politiche attive sul lavoro post covid.
Le parti lavoreranno per accrescere lo sviluppo delle aree industriali del territorio attraverso azioni volte a favorire gli interventi necessari al miglioramento delle aree stesse, come ad esempio la sicurezza, il decoro, il miglioramento della pavimentazione stradale, della viabilità e, più in generale, dei servizi a supporto delle imprese.
Il Comitato si impegna a monitorare lo sviluppo e l’avanzamento dei finanziamenti in materia Industria 4.0 e green economy, dando particolare evidenza alle progettualità in tema di economia circolare.
Si prevede la realizzazione di incontri periodici del Comitato a cui saranno invitati referenti della Regione Lazio, della Provincia di Latina dei Comuni di volta in volta interessati e della CCIAA di Frosinone/Latina, al fine di monitorare l’andamento dello sviluppo degli investimenti con l’obiettivo anche di individuare eventuali elementi migliorativi.
Il Comitato redigerà semestralmente un rapporto contenente tra l’altro gli aggiornamenti sullo stato dell’arte dei lavori e le proposte integrative emerse dal mondo del lavoro.
Le parti si incontreranno entro il mese di febbraio per individuare il primo set di temi su cui avviare i lavori.
Il Comitato potrà integrare il presente protocollo anche in funzione delle esigenze che potranno emergere in futuro.
Letto, confermato e sottoscritto
UNINDUSTRIA LATINA OOSS PROVINCIALI
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