ROMA – Pronto il nuovo Dpcm: chiusura anticipata alle 18 di bar e ristoranti, stop totale la domenica. Alt a palestre e centri benessere. L’appello: «Restate a casa».

Da lunedì chiusura di tutte le attività alle ore 18 (bar, ristoranti, negozi) ma lasciando libertà di spostamento per i cittadini. Bar, ristoranti e gelaterie resteranno chiusi del tutto la domenica e i festivi. E le persone, consentite al tavolo, diventano al massimo 4.
Niente feste, al chiuso o all’aperto, nemmeno a seguito di celebrazioni religiose: cade così il numero di 6 a casa, viene infatti “raccomandato” di non ricevere persone non conviventi. Chiudono poi cinema, teatri, sale da concerto, sale bingo gioco e scommesse, palestre e piscine.
È quello che si legge nella bozza del nuovo Dpcm stilata alla fine della riunione del presidente del consiglio Giuseppe Conte con i capi delegazione e su cui si deve pronunciare adesso il Comitato tecnico scientifico convocato d’urgenza per la valutazione delle misure da inserire nel nuovo Dpcm.

Viene poi «fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza.

Confermata anche la sospensione delle «attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi».

Ora la parola prima della firma del premier Conte passa agli esperti del Comitato Tecnico Scientifico.

Sulla questione è intervenuto anche il deputato pontino della Lega, Cluadio Durigon. «E anche questo lockdown avviene senza un coinvolgimento della opposizione, è impensabile chiudere alle 18 e non prevedere un ristoro per quelle attività che ora davvero chiuderanno! Serviva un premier che costruiva rapporti con tutte le istituzioni e l’opposizione, per avere una strategia vera sul Paese. Difendere le persone più deboli e difendere l’economia era ed è possibile, invece hanno messo salute ed economia uno contro l’altro, per finire ad essere sconfitti tutti e due!

Siamo arrivati a questa seconda ondata impreparati ed ora partirà il valzer di scaricare le colpe uno contro l’altro.
No questo teatrino non lo si può più accettare!
Gli italiani hanno bisogno di certezze ad un dpcm che distruggerà migliaia di aziende devono corrispondere anche le azioni di ristoro».

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