È stato interrogato dal PM Andrea D’Angeli, per oltre due ore in aula Paolo Barberini, uno degli imputati nel processo Midal per bancarotta fraudolenta. Barberini, difeso dagli avvocati Archidiacono e Coppi, ha ripercorso quanto già dichiarato nell’interrogatorio di garanzia di 5 anni fa, in seguito al quale fu scarcerato. Ha spiegato di essere stato in qualche modo tradito, di non sapere cosa succedesse nella società e che lui ancora non avrebbe ricevuto il tfr. Non sarebbe stato a conoscenza, quindi, delle azioni messe in campo dalla Izzi, di cui si fidava. Era infatti entrato in azienda quando ancora c’era il padre, Antonio Izzi, che lo aveva preso sotto la sua ala. Si fidava della famiglia.

L’esame è stato molto lungo e dettagliato, per questo il presidente del collegio del tribunale di Latina ha deciso di sospenderlo e di rinviare la conclusione al prossimo 25 giugno.

In totale Barberini ha messo a disposizione 345.752 euro per i 59 ex lavoratori, costituitisi parte civile e assistiti dagli avvocati Valentina Macor, Luigi Di Mambro e Guglielmo Raso.


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