BRUXELLES – “L’esito del Consiglio Europeo relativamente al tetto al prezzo del gas è stato un amaro fallimento. Il ritardo accumulato nell’introduzione di un price cap sta arricchendo il regime di Putin giorno dopo giorno e contemporaneamente sta impoverendo gli Stati dell’UE, messi a dura prova dalle conseguenze delle sanzioni”.
Lo dichiara l’europarlamentare di Fratelli d’Italia-ECR Nicola Procaccini, responsabile del Dipartimento Ambiente ed Energia del partito, che aggiunge:
“Si abbia l’onestà di ammettere che il mancato inserimento del price cap a livello di Unione Europea non è frutto del veto di Victor Orban o di qualche altro governo di Visegrad ma di governi liberal e socialisti, a partire da quello olandese di Mark Rutte. Fino a quando in Italia non verrà rappresentata la realtà per quella che è, non usciremo da una visione limitata e distorta di quanto avviene nell’Unione Europea e dei reali interessi che dobbiamo difendere. FDI sostiene da tempo l’introduzione di un price cap continentale al gas e siamo sinceramente amareggiati per l’ipocrita arroganza di quei governi europei che a parole sostengono la resistenza dell’Ucraina, ma nei fatti collaborano con Putin. Infine – conclude Procaccini – spiace constatare come le parole di Mario Draghi di fronte alla beffa di un ennesimo rinvio ad ottobre, appaiano quanto mai prive di reale consistenza e pregne del peggior politichese”.
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