CORI – Sabato 23 aprile alle ore 18, negli spazi di palazzetto Luciani a Cori, si terrà l’inaugurazione della mostra ‘PIETRO NAZZARI. ANTOLOGICA anni’60-90’ che raccoglie carboncini, chine, oli e pastelli realizzati dall’artista corese scomparso nel 2018.
A quattro anni dalla morte e più di dieci dall’ultima esposizione, il Comune di Cori ha voluto promuovere questa iniziativa – si tratta della prima mostra antologica della produzione di Nazzari, accompagnata da un catalogo – per fornire al pubblico l’occasione di ammirare la più ampia selezione possibile di opere, molte delle quali inedite, di un artista dotato di grande talento e indiscutibile tecnica. Tali doti gli procurarono tra l’altro le lodi di Renato Guttuso, che notò l’abilità del giovane, e la spinta dell’amico poeta Elio Filippo Accrocca – uno dei maggiori interpreti della poesia italiana del secondo dopoguerra – a esporre per la prima volta a Cori, loro città natale. Nel catalogo di quell’esposizione Accrocca scriveva: «(…) Nazzari mira a salvare o preservare la natura umana su ogni tipo di stravolta e alienante “civiltà delle macchine”, contro ogni sorta di NEURO/CONSUMISMO».
All’evento interverranno il sindaco di Cori, Mauro De Lillis, l’assessore alla Cultura, Paolo Fantini, e il curatore della mostra, Mauro Carrera.
L’esposizione sarà visitabile tutti i giorni fino all’8 maggio con i seguenti orari: 10 – 13, 15 – 18. Per informazioni: Pro Loco Cori 06 9661 7213
Pietro Nazzari nacque a Cori il 4 gennaio 1937. Conseguì la maturità presso il liceo artistico statale “Via di Ripetta” di Roma, quello di più antica tradizione nella capitale, che ha sede nello storico Palazzo Camerale in via Ripetta. Durante la sua formazione si distinse per la padronanza e l’incisività del “segno” grafico, che gli valsero l’incoraggiamento e le lodi di Renato Guttuso. Sin dalla giovinezza partecipò ad esposizioni collettive sul territorio nazionale. La sua prima personale ebbe luogo nel 1969 a Latina nella saletta ENAL, incontrando un importante successo di pubblico e il riconoscimento della critica. Immediatamente successiva a questa fu un’altra esposizione a Frosinone.
Sebbene in possesso dell’abilitazione all’insegnamento delle discipline artistiche, le necessità della quotidianità lo indussero a iniziare il lavoro in fabbrica in uno stabilimento per la produzione di pneumatici della Goodyear nei pressi di Cisterna di Latina. Questa situazione contingente, tuttavia, non gli impedì di continuare a dedicarsi all’attività artistica attraverso la realizzazione di opere grafiche, xilografiche e pittoriche nel suo tempo libero.
Particolarmente apprezzati dalla critica e dalla committenza erano i suoi disegni – a carboncino e a china – raffiguranti paesaggi e personaggi tratti dalla sua memoria o ispirati dalla modernità tecnologica e disumanizzante della fabbrica, realizzati con un segno suo peculiare, intensamente drammatico.
Sollecitato dal poeta e conterraneo Elio Filippo Accrocca, cui dedicò un intenso ed emblematico ritratto, nell’estate del 1983 allestì a Cori, a palazzetto Luciani in piazza Sant’Oliva, un’esposizione dei suoi lavori. Il 3 luglio il poeta presentò questa importante mostra personale e pubblicò una monografia (‘Storia viva e anima quotidiana nell’itinerario corese di Pietro Nazzari’). A questa, nell’inverno del 1985, fece seguito un’altra mostra a Latina alla Galleria Consorziale ‘Aldo Manuzio’, sempre presentata da Accrocca, e nello stesso anno a Roma presso il Centro d’arte e di cultura “Le stanze di Calliope”.
Le qualità artistiche di Nazzari erano ormai note anche sul suo posto di lavoro, tanto che, su invito dell’azienda, realizzò illustrazioni per manifesti pubblicitari dello stabilimento e cartoncini augurali originali, come il disegno del 1986 per il pieghevole di auguri di Buone Feste della Goodyear Italiana.
Nel 1991 Elio Filippo Accrocca scelse una sua opera, Il Babuino, per la copertina del suo libro di poesie ‘Lo sdraiato di pietra’.
Da sempre legato al suo paese come alla Città Eterna, Nazzari non smise mai di raffigurare gli scorci più intimi ed evocativi di entrambi, presentati insieme in occasione d’un definitivo e sentimentale ritorno nella sua amata Cori per l’ultima personale inaugurata il 28 maggio del 2011, presso i prestigiosi spazi della ritrovata Sala del Tempio del Complesso Monumentale di Sant’Oliva. La mostra ‘Luoghi della memoria tra Roma e Cori nelle opere di Pietro Nazzari’ volle testimoniare un sincero omaggio alla sensibilità culturale e umana dell’artista.
Nel grato ricordo dell’amico Elio Filippo Accrocca, in occasione del ventennale della sua scomparsa, nel marzo 2016 Nazzari partecipò all’esposizione collettiva ‘Ars gratia Artis’ in omaggio alla figura del poeta presso la biblioteca civica di Cori a lui intitolata.
Il 22 gennaio 2018, Pietro Nazzari si spense con il conforto dei suoi cari all’età di 81 anni. Pochi giorni dopo uscì il ‘Dizionario Corese-Italiano Italiano-Corese’ di Pietro Vitelli, impreziosito da 21 opere dell’artista.
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