“Piegati al sistema”. Ragazza rifiuta di consegnare il suo cellulare al docente. Intervengono le Forze dell’Ordine.

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Latina-Liceo Scientifico Statale E. Majorana, ragazza rifiuta di consegnare il cellulare al docente, come previsto da una recente circolare, portata in presidenza viene intimorita. Intervengono le Forze dell’Ordine.

Tensioni al Liceo Majorana, di Via Sezze, dopo che una studentessa frequentante la classe 2 G, si è rifiutata di consegnare il suo cellulare al proprio docente, secondo quanto stabilito da una recente circolare.

La ragazza non fidandosi di lasciare senza garanzie il cellulare dentro una scatola ha promesso, all’insegnante, di custodirlo spento nel proprio zaino.

La discussione si è spostata di fronte al Preside nel suo ufficio, dove per venti minuti la giovane si è sentita attaccata ed intimorita.

I parenti della giovane accorrono a sedare la situazione, ma il confronto con il Preside risulta acceso tanto da richiedere l’intervento di un’ambulanza e delle Forze dell’Ordine.

Queste le dichiarazioni  del padre della quindicenne:”Buonasera , sono E. D’A. rappresentante della 2 G nonchè Padre di A.D’A.
mi limiterò a raccontare l’avvenuto, lasciando a voi altri ulteriori considerazioni.
La problematica che è successa oggi è che mia figlia Aurora non ha voluto consegnare il telefonino a seguito della circolare che tutti conoscete. Tale diniego è stato causato dall’irresponsabilità da parte del corpo docenti e dell’istituto in caso di furto o smarrimento, nonostante il dispositivo fosse nelle loro disponibilità. Nonostante mia figlia si sia offerta di tenere il telefono spento e riposto nello zaino, anzichè consegnarlo, dopo aver preso due annotazioni e essere mandata dalla vicepreside, è stata minacciata di venire sospesa nel caso in cui non si fosse “piegata al sistema”. Dopo qualche minuto ho ricevuto una chiamata allarmante da mia figlia, nella quale mi diceva di essere stata intimidita per oltre 20 minuti, il tutto con la presenza di molteplici professori.
Dopodichè mio figlio ed il suo socio si sono recati a parlare con il Preside per chiarire l’avvenimento e quest’ultimo, in preda alla collera, dopo aver minacciato di mettere le mani addosso al socio di mio figlio, lo ha strattonato e solamente in quel momento alcuni docenti sono intervenuti per dividerlo.
Quando sono arrivato il preside non voleva ricevermi, dopo oltre 1 ora sono stato accompagnato dalla polizia nell’ufficio del preside per avere modo di confrontarmi.

Mi preme sottolineare che sono d’accordo circa l’inutilizzo del telefono in classe, ma mia figlia si è rifiutata di consegnare il telefono in quanto nessun Professore si è reso disponibile ad assumersi la responsabilità per un oggetto che teneva in custodia.
Da buon italiani, se succede qualcosa, un furto, uno smarrimento o una rottura, la colpa non sarebbe stata di nessuno ed in tal caso lo studente avrebbe dovuto semplicemente ricomprarselo, a danno delle famiglie come noi che fanno quotidianamente sacrifici per mandare i propri figli a scuola e crescerli nel migliore dei modi.”

Il Dirigente Scolastico, Prof. Domenico Aversano, ha fatto girare per le aule questa circolare:

“Si richiama l’attenzione di tutta l’utenza su un problema ampliamente disciplinato e discusso come l’uso del telefono CELLULARE in classe.

La segnalazione di reiterati casi di cyberbullismo, i comportamenti scorretti nei confronti di alcuni docenti, nonchè la questione relativa al telefono come distrattore e come isolamento nel gruppo, ci inducono a richiamare i regolamenti, in particolare l’art. 4 commi 1 e 2 del regolamento d’Istituto https://www.liceomajoranalatina.it/upl/upl_majorana/regolamento-c-distituto-241596181pdf.pdf  e art. 10 del Patto di Corresponsabilità ove si legge:” Tenere il telefono cellulare spento e in cartella durante le ore di lezione con possibilità di utilizzo dello stesso, soltanto dietro espressa autorizzazione del docente e a scopo didattico”.

La scelta istituzionale va, pertanto, nella direzione del divieto di uso del cellulare che al mattino andrà depositato in una apposita scatola predisposta. 

Il telefono sarà ripreso all’uscita o comunque con il permesso del docente se ad uso didattico.

Siamo consapevoli di essere,  con alta probabilità, impopolari ma siamo anche convinti che la scuola debba recuperare l’aspetto della socializzazione e il rispetto dell’altro. Siamo anche consapevoli che il Majorana si è distinto sempre per il fatto di andare controcorrente e allora inizieremo la salita. Fidiamo nell’aiuto dei docenti ma soprattutto degli studenti che hanno davanti a loro una nuova sfida: quella di lasciare il mondo virtuale dei social fuori dalla scuola e adottare un nuovo stile, un modus operandi ispirato al dialogo con i coetanei, al dialogo con i grandi maestri del passato, i libri … e al confronto con i maestri del presente, i propri insegnanti… per la costruzione di un futuro fatto di autentiche conoscenze.

La verità è che i regolamenti sono scritti ma le regole vanno interiorizzate.

Vogliamo fare una scelta di benessere, una scelta di autonomia da ogni forma di dipendenza senza sottovalutare i benefici del progresso e della tecnologia: “SAPERE è POTERE” ma il potere è nell’uso autentico degli strumenti che migliorano la nostra vita e non ne esaltano gli aspetti controproducenti.

Cosa potrebbe accadere se lasciamo il telefono fuori dal nostro spazio prossimale? Proviamo a capirlo!”

 

 

 

 


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