Quando arrivò la notizia ero a Roma, nella vecchia sede RAI del TG regionale. Tutti ci fermammo per un attimo, attoniti.Ilaria avrebbe dovuto essere della nostra redazione, poi la strada fu un’altra e lei diventò inviata nelle zone più a rischio.Ilaria stava facendo un’inchiesta per scoprire un traffico di armi ed altro ancora, ma non fece in tempo a consegnare il servizio. Fu assassinata, insieme all’operatore Miran Hrovatin. Fu un colpo al cuore per tutti noi.Quella ferita è ancora aperta,ha detto il direttore del TG3, Luca Mazzà e questa iniziativa sia occasione di memoria, ma, soprattutto sprone ad andare avanti nella ricerca della verità”.
“Ma Ilaria e Miran vivranno anche, grazie, alla comunità di Latina, che ha scelto di intitolare una piazza della città a due professionisti dell’informazione, morti per avere cercato di raccontare quanto succedeva in Somalia a chi non poteva vederlo».Così Beppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi),il quale ha voluto ringraziare l’amministrazione Comunale e tutta la città di Latina, per l’intitolazione della piazza, nella zona di via degli Elleni, alla giornalista RAI, Ilaria Alpi, uccisa insieme al suo operatore Miran Hrovatin, in un agguato, a Mogadiscio, il 20 marzo del 1994».
Ad aprire la cerimonia, commuovendo i presenti, gli alunni della scuola primaria “Celli” dell’Istituto Comprensivo Tasso che hanno intonato il brano di Giorgio Gaber “La libertà”.
Ha preso quindi la parola la presidente della Commissione Toponomastica, Celina Mattei, ripercorrendo le tappe che hanno portato alla scelta del nome di Ilaria Alpi, dopo il coinvolgimento dei cittadini.
Prima di scoprire la targa, donata dalla Fnsi,ha parlato il sindaco di Latina, Coletta: «Abbiamo scelto di essere qui oggi, il giorno prima del pronunciamento del Tribunale di Roma, per dire che la comunità di Latina ha voluto accendere un faro sul bisogno di verità, attorno alla morte di Ilaria e Miran. Abbiamo scelto Ilaria Alpi in quanto rappresentante di una categoria professionale che ha il compito di raccontare ciò che succede a chi non può vedere e lo fa anche rischiando la vita. Questa intitolazione è ad Ilaria Alpi, ma anche a Vittorio Arrigoni, a Giulio Regeni, a Giancarlo Siani, a Federica Angeli, costretta a vivere sotto scorta. E’ dedicata a tutti i giornalisti che ogni giorno rischiano di subire condizionamenti o violenze e a tutti coloro che nella propria vita e nel proprio lavoro sono impegnati a difendere la verità, la democrazia e la libertà».
Venerdì 8 giugno l’appuntamento per il sit-in è a piazzale Clodio, davanti al Tribunale di Roma, a cui hanno aderito, tra gli altri, la Federazione Nazionale della Stampa, il Cdr del Tg3 e il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti: «Noi ci saremo per dire anche a nome della città di Latina – ha affermato il Presidente Fnsi Giulietti – che comunque vada non archivieremo mai il ricordo e la storia di Ilaria e Miran».


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