E’ stato approvato all’unanimità in commissione regionale bilancio l’emendamento che riduce i temi di approvazione dei piani delle aree naturali protette. “Esisteva un gap enorme che andava colmato – dice il consigliere regionale pontino di Fi Giuseppe Simeone, ricordando l’assurdità di procedure che potevano durare anche quindici anni. “E’ il caso, per fare un ulteriore esempio, del Piano del Parco dei Monti Aurunci che è stato trasmesso alla Regione Lazio per l’esame nel lontano 2005 e che oggi, dopo tredici anni, non è ancora arrivato in consiglio regionale per l’approvazione”.
Plaude alle nuove norme anche Legambiente. Ora entro tre anni dalla ricezione gli uffici regionali competenti devono terminare l’esame della proposta ed inviarla alla commissione consiliare competente che avrà tre mesi di tempo per esaminare il testo. Decorso tale termine il consiglio regionale si esprimerà sulla proposta entro 120 giorni approvandolo. “Le aree protette e i parchi non sono un limite, né tantomeno un vincolo allo sviluppo del territorio, ma una fonte unica per la competitività del sistema Lazio”, aggiunge Simeone.
A preoccupare gli ambientalisti sono invece altri emendamenti. “L’aula deve respingere ogni tentativo di togliere ai parchi lo strumento dei nulla osta o di facilitare il consumo di suolo, cemento e speculazione edilizia, in caso contrario non si tratterebbe di semplificazione, ma depotenziamento del sistema parchi del Lazio”, dicono dal cigno verde.
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