Ci ho messo passione ed apprensione nel seguire sul mio computer i sondaggi americani sulla gara tra Kamala e Trump. Ma ora trovo conferma nelle previsioni della vigilia.
La mobilitazione del mondo femminile è scattata già dal primo istante per solidarietà contro un personaggio indigesto reo accertato di abusi contro le donne. Un conflitto che non ha precedenti nella storia americana sicchè si salda a meraviglia con la sorpresa del sogno americano dell’elezione della prima donna a Presidente. L’ondata dei voti anticipati è la conferma della mobilitazione del mondo femminile! E questo avviene con un partito democratico mobilitato senza riserve, per giunta preoccupato dal non intervento della Corte suprema per impedire la partecipazione al voto pur essendovi prove concrete del sostegno di Trump all’assalto del Campidoglio. Per altro l’eredità di Biden non pesa affatto su Kamala perché il Presidente ha tra i suoi sicuri meriti il tentativo ancora in atto di una soluzione di tregua prima e pacificata poi nell’area medio-orientale, suscettibile per le resistenze espansionistiche di Israele di sfociare in una terza guerra mondiale. Altro elemento accertato per Kamala l’aver superato l’avversario nella raccolta dei fondi e nell’esplicito sostegno delle maggiori personalità specie nel mondo dello spettacolo. I sondaggi altalenanti convengono a tutti e due i contendenti per tenere allertati i rispettivi elettorati! Dulcis in fundo com’è possibile concepire che prevalga un atteggiamento pacifista e di disarmo quando c’è in gioco un nuovo ordine mondiale con potenze competitive unite per scalzare l’egemonia USA? E’ inverosimile che si depotenzi l’industria di guerra americana quando i ripensamenti sia in Vietnam che in Afganistan furono motivati dalla salvaguardia delle proprie vite umane. Oggi questa remora non esiste più! Le grandi o piccole potenze nucleari hanno optato per le guerre per procura, ovvero ci saranno popoli costretti a battersi per la loro terra!
Rodolfo Carelli 
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