LATINA- Pazza idea.. di averlo al Colle. Mi riferisco a Silvio Berlusconi, naturalmente, croce e delizia dell’ultimo ventennio politico e sociale.
Dopo aver sperimentato il tizio del Papeete al Viminale, Gigino Di Maio alla Farnesina, obiettivamente Silvio eletto Capo dello Stato sarebbe una idea non così pazza. Negli anni d’oro del berlusconismo pensare il “Caimano” accomodato al Quirinale avrebbe significato una guerra civile tutt’altro che metaforica. L’esercito di Repubblica, la Boccassini e gli intellettuali con la r moscia avrebbero affittato i teatri di mezza Italia, riempito autobus di ignari pensionati (della Cgil, naturalmente).
Oggi è tutta un’altra storia, tutta un’altra musica. I nemici, gli avversari son ben altri: il virus, in primo luogo. Poi, certo, Salvini Meloni Pappalardo e tutti i bru bru della destraccia illiberale italiana.
Pensate l’amarezza, la frustrazione, il senso di smarrimento di quel poderoso battaglione che per vent’anni ha dipinto Berlusconi come il male assoluto, l’emblema della peggiore destra, il pedofilo, il mafioso, il pappone, il corrotto. Che ne sarà dei Michele Santoro, Marco Travaglio, Ezio Mauro, Luttazzi, Concita de Gregorio e tutti gli altri pupi orfani dell’uomo nero di Arcore?
Improvvisamente destati dall’abominevole Truce che, fra un pareo una cubista ed un mojito , chiedeva per sé pieni poteri e la Giorgia Meloni perfetta regina di “Coattonia” (copyright Francesco Merlo) diranno in coro: “Aridatece er puzzone!”.
Mattarella fra non molto ingrosserà le fila di Palazzo Madama quale Senatore a Vita e per il Quirinale bisognerà trovare un nuovo inquilino. Possibilmente più loquace, espressivo, insomma che dia segni di vita. Nonostante l’età ragguardevole Berlusconi potrebbe essere una idea. Pazza, forse, ma una idea. Non è un mistero che il Cavaliere non sopporti il Segretario della Lega. Troppo diversi, non tanto e non solo dal punto di vista anagrafico e politico, quanto sotto l’aspetto antropologico: i doppiopetto di Caraceni con annessa cravatta Marinella vs i felponi rigorosamente non stirati con scritte del luogo dove è previsto il comizio del giorno. L’imprenditore di successo l’uno, il nullafacente stipendiato dai contribuenti lombardi fin da quando era bambino l’altro.
Dunque Silvio con la maggioranza è dialogante. Nicola Zingaretti lo chiama e lui, dall’auto esilio in Costa Azzurra, risponde. Del resto, la Politica dei partiti chi potrebbe eleggere come successore di Sergio Mattarella? Veltroni? D’Alema? L’eterno Pierfurby Casini?
La cosa buffa è che ipotizzare una candidatura al Colle di Berlusconi non è poi così azzardato. Questo solo fatto la dice lunga sulla miserabile caratura politica di questa attuale classe dirigente composta da bibitari, shampiste e dj.
Dice sì, ma come diavolo si fa ad avere un Capo dello Stato con una condanna definitiva per evasione fiscale, uno accusato di organizzare festicciole dal retrogusto orgiastico nel seminterrato di casa sua e via di questo passo.
Tutto vero, signori e signore. Vero come l’Italiano che Berlusconi ha rappresentato al botteghino elettorale per quasi più di un ventennio.
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