Passa il piano strutturale ma il nodo è Salvetti e il conflitto d’interessi

Scontro politico in consiglio comunale a 10 mesi dalla fine del mandato

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LIVORNO – Passa nelle votazioni del consiglio comunale di oggi con 20 voti favorevoli e 5 contrari la proposta di deliberazione della Giunta del piano particolareggiato “Nuovo Centro”. La delibera passa a netta maggioranza con i voti favorevoli della destra e del Pd, contrari invece Cinque Stelle e Potere al Popolo. L’area interessata è quella del nuovo centro, già causa di svariate discussioni in consiglio comunale e tra i cittadini più volte riunitosi in comitati per varie questioni: la gestione del territorio interessato dall’alluvione, la cementificazione del parco Levante, la localizzazione del nuovo mercato ortofrutticolo, la costruzione del complesso sportivo denominato “cubone”, la gestione e bonifica dei terreni ex Labrogarden e l’ampliamento della Leonardo, azienda parastatale che fabbrica armi e occupa 150 lavoratori.

Una discussione difficile che vede diverse posizioni e uno scontro politico centrato sulla posizione del sindaco Luca Salvetti e sul conflitto d’interessi, in quanto il primo cittadino è dipendente in aspettativa dell’imprenditore Fremura a Granducato TV e Fremura, ed ecco il conflitto, è anche imprenditore immobiliare di vari lotti di terreno nella zona. Dopo la rissa dello scorso consiglio comunale col sindaco che scavalca la balaustra e si prende a schiaffi gridando “io ce la metto la faccia” rivolgendosi al comitato no cubone, quando mancano ormai dieci mesi alle prossime elezioni, la faccenda acquista fatalmente ancora più peso. Più peso perché, per quanto riguarda gli atti amministrativi statali la giurisprudenza sul conflitto d’interessi, come è noto, da qualunque parte la si prenda, è pesante e molto stringente, e parla espressamente di leggi anti corruzione e annullamento e riformulazione delle delibere.

 Secondo il segretario generale che legge nel consiglio comunale di oggi i codici legali che regolano la fattispecie, le condizioni per prendere in esame una fuoriuscita di Salvetti non sussistono, perché nei casi di atti amministrativi di tipo urbanistico come in questo caso, il conflitto d’interesse decade se non in rari casi più complessi di questo.

Ovviamente le opposizioni non si convincono e non rinunciano a sfruttare il rimbalzo di una palla assai ghiotta, quando per Salvetti siamo ormai a fine mandato. Per l’ex capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Romiti, adesso nel gruppo misto, il quale dà comunque il voto favorevole alla delibera, il problema è proprio Salvetti che in caso di condanna per conflitto d’interesse impedirebbe l’attuazione della delibera e metterebbe a rischio lo sviluppo della Leonardo. Stesse posizioni ancora a destra con Costanza Vaccaro, sempre nel gruppo misto, e con Carlo Ghiozzi della Lega, i quali chiedono a più riprese per garanzia di tutti che Salvetti fuoriesca dalla delibera. Potere al Popolo vota contro in nome del no a un’industria che produce armi e ancora si dichiara contro la cementificazione della zona, già a rischio idrogeologico. Sicurezza del parco Levante e no alla cementificazione dell’area anche nelle dichiarazioni di voto contrario da parte del Cinque Stelle. Il tutto con il Pd che si stringe attorno al suo sindaco e accusa le opposizioni di gettare fango su una persona sulla cui onestà non si può discutere. Immediate le proteste della destra con Vaccaro e Romiti che sottolineano come nessuno abbia alcuna intenzione di dare del disonesto al primo cittadino, bensì di voler l’uscita di Salvetti come garanzia di sicurezza per le opere pubbliche e la loro attuazione. È ovvio però che se ufficialmente le accuse non sono così pesanti, è normale che in realtà le opposizioni puntino al bersaglio grosso, in anticipo ma non troppo ormai, come si diceva, sulla prossima campagna elettorale.

Da qui il nervosismo, le mini risse, i gesti isterici e le proteste, il clima da corrida degli ultimi consigli comunali e finalmente l’appello ad abbassare i toni da parte del presidente Pietro Caruso. Tutti i presenti sono quindi stati invitati all’ordine e a smorzare le accuse, e semmai, in presenza di prove, a presentarsi in procura. Per Salvetti il rischio è di vedere macchiato nel finale il mandato, mentre per le opposizioni è l’occasione di recuperare terreno.

Per l’area a levante della città invece un altro impedimento e un’altra telenovela, un po’ troppo per il Pd, tanto che ormai questa zona “sembra essere diventata l’ombelico del mondo e la confusione e le proteste su lotti, terreni e assegnazioni assomiglino più a uno zuppone che ad altro” ritiene la consigliera del Pd Cristina Lucetti, che assieme alla compagna di partito Claudia Leone è autrice degli interventi più accorati in difesa di Salvetti. Fuori dal consiglio comunale invece alcuni rappresentanti dei comitati salgono le scale di Palazzo Comunale per protestare con striscioni molto chiari contro la cementificazione e il piano strutturale urbanistico definito un disastro ambientale.


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