Davanti alle “tante sofferenze” del nostro tempo, il Signore della vita “non ci trovi freddi e indifferenti”: faccia di noi dei costruttori “di ponti, non di muri”. Questo l’auspicio di Pasqua di Papa Francesco impartendo la benedizione Urbi et Orbi dalla Loggia centrale della Basilica vaticana, davanti a 70 mila fedeli riuniti in Piazza San Pietro.

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Vita nuova e mondo nuovo
Nel giorno della Risurrezione di Cristo, “giovinezza perenne della Chiesa e dell’intera umanità”, Francesco indirizza ai fedeli le parole iniziali della recente Esortazione apostolica Christus vivit, dedicandole a “ciascun giovane e a ciascun cristiano”, “ad ogni persona e al mondo”: “Cristo vive (…) Lui vive e ti vuole vivo! Lui è in te, Lui è con te e non se ne va mai. Per quanto tu ti possa allontanare, accanto a te c’è il Risorto, che ti chiama e ti aspetta per ricominciare”.

La Risurrezione di Cristo è principio di vita nuova per ogni uomo e ogni donna, perché il vero rinnovamento parte sempre dal cuore, dalla coscienza. Ma la Pasqua è anche l’inizio del mondo nuovo, liberato dalla schiavitù del peccato e della morte: il mondo finalmente aperto al Regno di Dio, Regno di amore, di pace e Regno di fraternità.


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