- Titolo: Paolo Conte alla Scala – Il Maestro è nell’anima
Genere: docufilm musicale
Durata: 105 min
Regia: Giorgio Testi
Sceneggiatura: Giorgio Testi, Pasquale Plastino
Produzione: Italia, 2023
Cast: Paolo Conte (e la sua orchestra)
È il 19 febbraio 2023 alla Scala di Milano, indubbio Tempio della Musica, quando Paolo Conte ne solca, come primo cantautore, l’ingresso e se ne “impossessa” per l’eternità. Vi tiene un concerto, un evento eccezionale e straordinario come fosse un gioco, un gioco fatto di musica e parole, talvolta parole inventate, una lunga lirica piena di diversi significati, che passa istantaneamente nella storia della musica italiana e anche internazionale per la sua profonda potenza emotiva, e per il suo inconsueto fascino sinestetico che si apprezza chiudendo gli occhi. Viene istintivo anche farsi guidare dalle note asciutte e ammalianti emesse dalla sua voce roca e dalla sua musica singolare e ineguagliabile, le cui onde armoniche penetrano nelle membra lentamente e interamente fornendole una continua e variabile vibrazione risonante con esse e creandole ossimoricamente vivacità e atarassia. E poi, durante l’esibizione del Diavolo rosso nel secondo atto, presenta un triplice cameo, qualcosa di magico in quanto subentrano nella scena tre dei suoi musicisti che con i loro sbalorditivi assoli fanno tremolare la pelle e lasciano incantati. Ed è per questo suo essere artista magnifico, immaginifico, estatico, sinestetico, fenomenale, unico, ineguagliabile, modernista e verdiano nel contempo, che, con eleganza, raffinatezza, originalità, semplicità e compostezza, continua a legittimare la definizione che la critica americana gli assegnò: traghettatore estetico dal ventesimo secolo al futuro.Questo documentario Paolo Conte alla Scala – Il Maestro è nell’anima, che segue il precedente docufilm(*) Paolo Conte, Via con me (2020) di Giorgio Verdelli, fa conoscere il cantautore riguardo al suo credo e alla sua passione musicale maturata – confida – nel seguire il rumore variabile di un trattore che arava un campo, quando da bambino era ospite presso la casa rurale del nonno. Lui ne è il protagonista coadiuvato dalla sua magistrale orchestra e ne riporta, divise in due tempi, le canzoni sapientemente scelte che ne esprimono l’intimo senso poetico, anche usando il suo originale kazoo: 1)Aguaplano, Sotto le stelle del jazz, Come di, Allebprese con una verde milonga, Ratafià, Recitando, Uomo camion, La frase, Dal loggione; 2) Dancing, Gioco d’azzardo, Gli impermeabili, Madeleine, Via con me, Max, Diavolo rosso, Le chic et le charme.E una sintesi antologica: «Un aeroplano nell’aria bionda e calda vola piano, lascia un bel mondo dal colore baio dove c’è il fiume di gennaio. Scendi, pilota, fammi vedere, scendi a bassa quota che guardi meglio e possa raccontare cos’è che luccica sul grande mare … Non mi fido … . Gira pilota, recuperiamo il cielo ad alta quota. Torna nel mondo dal bel colore baio, trovami il fiume di gennaio … . Certi capivano il jazz, l’argenteria spariva, ladri di stelle e di jazz … . Guardali, dai treni in corsa si sbilanciano, in canottiera ti sorridono … . Alle prese con una verde milonga il musicista si diverte e si estenua … Ratafià, elisir, aquabuse, è una bottiglieria … . Recitando si scende giù sul fondo, le memorie ondulate e profanate da una mano fantasma, che propone alleanze concedendo distanze di egoismo e frenesia, ma alle volte si sale molto alto … . I segni delle mie fatiche e dei riguardi, per la pietà domata in fondo a certi sguardi e i segni amari dei piaceri sopportati … . Se la frase arriverà e il tuo nome sfiorerà il segreto scenderà dove non era sceso mai … . Lampi fuori nel buio temporale … C’è stato un attimo che tu mi sei sembrata niente. È stato quando la tua mano mi ha lasciato solo e inesistente … . C’era tra noi un gioco d’azzardo ma niente ormai nel lungo sguardo spiega qualcosa, forse soltanto certe parole sembrano pianto. Sono salate, sanno di mare. Chissà tra noi, si trattava d’amore … Mocambó, serrande abbassate, pioggia sulle insegne delle notti andate … Qui, tutto il meglio è già qui. Non ci sono parole per spiegare ed intuire … Via via, vieni via di qui. Niente più ti lega a questi luoghi, neanche questi fiori azzurri. Via via. Neanche questo tempo grigio, pieno di musiche e di uomini che ti son piaciuti … . Max era Max più tranquillo che mai … Quelle bambine bionde con quegli anellini alle orecchie, tutte spose che partoriranno. Uomini grossi come alberi, che quando cercherai di convincerli allora lo vedi che sono proprio di legno … Les gens qui font rire on ne sait pas pourquoi. D’où prennent ils leur drôlerie. Le gens qui font rire? Ce sera scientifique. Ce sera humaniste. Ça peut être Gay Lussac .Ça peut être Balzac. Les raisons d’un fou rire souvent on les trouve dans la pruderie même du public des spectacles. C’est lui qui veut rire pour effacer des larmes et boire de ceux qui font rire, le chic et le charme. (Persone che ti fanno ridere, non sai perché. Da dove prendono il loro umorismo? Le persone che ti fanno ridere? Sarà scientifico. Sarà umanista. Potrebbe essere Gay Lussac, potrebbe essere Balzac. Le ragioni per una risata si trovano spesso nella stessa pudicizia del pubblico agli spettacoli. È lui che vuole ridere per cancellare le lacrime e bere con chi ti fa ridere, chic e affascinante).
Paolo Conte alla Scala – Il Maestro è nell’anima è stato presentato con successo al TFF 2023 .
(*) Il mio articolo : https://www.news-24.it/paolo-conte-via-con-me-un-film-che-con-la-sua-musica-fa-migrare-in-un-mondo-metafisico-dove-regna-la-bellezza/ sul documentario “Paolo Conte, Via con me” presentato, fuori concorso, alla LXXVII Mostra del Cinema di Venezia.
Francesco Giuliano
News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.