Si aggiravano con fare sospetto nei dintorni dell’edificio dove sono ancora ben visibili i segni dell’inferno di fuoco messo sotto controllo dai vigili del fuoco. Due uomini, due presunti sciacalli, fermati dalla polizia nell’ambito dei servizi anti sciacallaggio predisposti dalla questura di Roma, fra largo Nino Franchellucci e via D’Onofrio. Non residenti nella zona di Colli Aniene è stato il personale delle volanti a procedere al controllo dei due uomini, entrambi cittadini romeni. Impossibilitati a fornire una spiegazione valida riguardo la loro presenza sotto al luogo dell’incendio uno dei due è stato fermato. Era gravato da un ordine di cattura per lesioni personali.
Un fenomeno tristemente noto quello dello sciacallaggio nei luoghi delle tragedie. Non a caso stanotte è stato infatti predisposto un apposito servizio con la presenza di pattuglie, oltre che della polizia di Stato, anche della polizia di Roma Capitale e dei carabinieri. Una precauzione che ha avuto ragione di esistere. Stamattina poi i residenti impossibilitati a tornare nei loro appartamenti dichiarati temporaneamente inagibili, sono potuti rientrare nelle loro case, accompagnati dai pompieri, per riprendere gli effetti personali.
78 sfollati
Una giornata di fuoco e morte, quella vissuta venerdì 2 giugno nella palazzina di otto piani di Colle Aniene. Tragico il bilancio: un morto, Antonio D’Amato, 80enne originario di Velletri trovato privo di vita nella torre di Roma nord est dai vigili del fuoco. E 17 feriti, fra cui tre gravi. In osservazione anche un minorenne. Per quanto concerne gli sfollati, è stato poi il presidente del IV municipio Massimiliano Umberti, che ha reso pubblici gli aggiornamenti in tempo reale dopo essersi recato immediatamente a Colli Aniene, a fare un ultimo e definitivo bilancio: “I dati odierni parlano di 78 sfollati circa suddivisi così: Civico 73, nominativi 23. Civico 79, nominativi 28. Civico 81, nominativi 25. 3 persone intubate, due di queste gravi. È il momento di stringerci forte. Non date notizie sui social che non provengono da fonti certe ve lo chiedo per favore”.
Informativa in procura
Per quanto concerne le cause dell’incendio, divampato in un palazzo dove erano in corso lavori di ristrutturazione, una prima informativa della polizia e dei vigili del fuoco è attesa in procura a Roma per l’apertura formale di un fascicolo. L’informativa finirà all’attenzione dei pm di piazzale Clodio, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, che nelle prossime ore conferiranno l’incarico per l’autopsia sul corpo di Antonio D’Amato. Ieri il magistrato di turno ha effettuato un sopralluogo. Ora anche alla luce degli elementi che verranno acquisiti dagli investigatori i magistrati valuteranno come procedere.
Cosa sappiamo dell’incendio
In attesa del lavoro della magistratura, da quanto si apprende le fiamme potrebbero essere scaturite dai pannelli isolanti che dovevano essere installati nell’edificio in cui erano in corso lavori di ristrutturazione. Sembrerebbe che il fuoco abbia preso forza alimentandosi con i materiali usati per la coibentazione esterna: dettagli da accertare ma che aprirebbero interrogativi su tanti lavori di ristrutturazione in corso.
L’ultimo bollettino
A rendere note le condizioni delle persone rimaste ferite la regione Lazio che ha poi comunicato: “Le condizioni dei tre pazienti ricoverati presso l’ospedale Sant’Eugenio sono stazionarie. Una paziente si trova ancora ricoverata presso il reparto di Rianimazione. altre due persone, con ustioni rispettivamente sul 30% e sul 12% del corpo, sono ricoverate nel Centro grandi ustionati. Tutti e tre i pazienti restano intubati e in prognosi riservata. Le loro condizioni sono costantemente monitorate e verranno valutate nelle prossime ore. Il bambino ricoverato presso l’Ospedale Sant’Eugenio è stato dimesso. Due dei tre feriti giunti ieri all’Ospedale San Giovanni sono stati dimessi in data odierna: si tratta di un codice rosso e di un codice arancione. Resta invece tuttora in osservazione presso il Pronto Soccorso il terzo paziente in codice arancione. Uno dei nove feriti portati al Policlinico Umberto I è stato dimesso. Gli altri otto restano ricoverati per ulteriori accertamenti: tre sono privi di sintomatologia e prossimi alla dimissione, per tre è necessaria una nuova Tac toracica e due necessitano di ulteriori cicli in camera iperbarica. Per quanto riguarda la qualità dell’aria nella zona interessata dall’incendio, dall’analisi dei dati in possesso di Arpa Lazio per la stazione fissa di Tiburtina non si evidenzia un aumento sostanziale dei valori di NO2 tra la giornata di ieri, venerdì 2 Giugno e data dell’incendio, e il giorno precedente, giovedì 1 Giugno. Arpa Lazio evidenzia un valore con trend in aumento rispetto a ieri del PM10 passato da 19 a 23 ug/m3; un valore più alto rispetto a quello delle altre centraline ma comunque al di sotto del valore massimo previsto dalla normativa”.
I dati della qualità dell’aria
“Dopo la tragedia provocata dall’incendio nel palazzo di Colli Aniene, stiamo seguendo con estrema attenzione i dati relativi alla qualità dell’aria in tutta la zona circostante. Sono personalmente in costante contatto con l’Agenzia Regionale per l’Ambiente che ci aggiorna sulla situazione – dichiara in una nota l’assessore Ambiente e Sport della Regione Lazio, Elena Palazzo . Al momento non si registrano sforamenti dei limiti. In particolare, per quel che riguarda la stazione di misura fissa di Tiburtina, da un confronto tra i dati rilevati ieri, giorno dell’incendio, e quello del giorno prima, non si evidenzia un aumento sostanziale dei valori di NO2 i cui livelli (56 ug/m3) sono del tutto analoghi a quelli delle altre centraline dislocate in città”
( Fonte Roma Today )
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