LATINA – Pacifico sul caso Sea Watch: «La Tunisia è un porto sicuro, lo abbiamo verificato nell’ultima missione parlamentare, Gip ha sbagliato». Non solo la Lega a criticare la scelta del Gip che ha rimesso in libertà la capitana della Sea Watch Carola Rakete, ma anche una parte del Movimento 5 Stelle. A prendere la parola in proposito la Senatrice pontina, Marinella Pacifico che a l’Agenzia di Stampa La Presse dichiara discutibile la scelta del Gip di considerare la Tunisia un porto non sicuro. Questo anche alla luce della sua recente missione parlamentare nel paese nordafricano. «Nel dispositivo con cui il Gip di Agrigento non ha convalidato l’arresto di Carola Rakete – spiega la Pacifico -, il magistrato afferma che la Sea Watch sia stata costretta a raggiungere il porto di Lampedusa poiché i porti libici e tunisini non garantirebbero i necessari standard di sicurezza richiesti. Se questo è accettabile per i porti libici, mi chiedo quali organismi internazionali abbia interpellato il Gip di Agrigento per affermare ciò sui porti tunisini». La senatrice M5S, Marinella Pacifico, componente della commissione Affari Esteri di Palazzo Madama e presidente dell’Unione Interparlamentare della sezione bilaterale di amicizia Italia-Tunisia prosegue.
«A tutt’oggi – spiega la senatrice – risulta vigente e operativo un accordo bilaterale con la Tunisia ai fini del ricollocamento e rimpatrio di immigrati non aventi titoli per permanere in Italia, nel quale entrambi i paesi si impegnano a riconoscere il rispetto e le garanzie dei rimpatriati. Dobbiamo quindi supporre che il Gip sia in possesso di prove, che se esibite, dovrebbero far rivedere il trattato, altrimenti dovremmo dedurre che abbia considerato il porto di Tunisi insicuro per sue intime convinzioni»
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