LATINA – Pacifico (M5S): «La Tunisia è un mercato giovane e in espansione per le imprese italiane e pontine, Tunisi un fattore di stabilità per il Mediterraneo». Reduce dalla visita in Tunisia in qualità di presidente della Sezione Bilaterale di Amicizia Italia-Tunisia nell’ambito dell’Unione interparlamentare, la senatrice pontina Marinella Pacifico del Movimento Cinque Stelle, ci ha rilasciato questa interessante intervista sulla svolta che sta attraversando un paese sempre più centrale negli equilibri della regione del Nord Africa che si propone anche come fattore di stabilizzazione dell’area del Mediterraneo.

Senatrice Pacifico, nemmeno una settimana fa lei era in Tunisia per un’importante missione diplomatica. Perché era a Tunisi e perchè lo stato nordafricano sta diventando sempre più importante nel quadro delle relazioni bilaterali del nostro Paese?
«Ho ricevuto l’invito dell’ambasciatore Lorenzo Fanara per la festa della Repubblica italiana a Tunisi, che si è svolta presso la residenza dell’Ambasciatore dove hanno partecipato migliaia di persone. Ho accolto subito l’invito in quanto la storia dei rapporti fra i nostri due paesi si perde nella notte dei tempi. Con i parlamentari della Tunisia, proprio per sancire questa vicinanza, ho ritenuto opportuno approfondire alcune tematiche comuni e di interesse strategico. Quale Presidente della “Unione Interparlamentare Sezione Bilaterale di Amicizia Italia-Tunisia” sono orgogliosa di aver tradotto, in una cornice di rapporti istituzionali, la via tracciata dal governo italiano, che mi ha preceduto con la visita in Tunisia del nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del vice Presidente e Ministro Luigi Di Maio e del Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Enzo Moavero Milanesi. In una regione dove le democrazie appaiono sempre più compresse da estremismi e avventure golpiste, la Tunisia si sta dimostrando partner affidabile, anche in chiave di tenuta democratica e di condivisione di diritti universali».

La Tunisia sta attraversando una fase importante in una transizione democratica che potrebbe farne ancor di più un punto di riferimento per l’Italia nella regione “nord africana” non solo a livello istituzionale ma anche come partner economico e commerciale.
«Sì, come dicevo, la Tunisia, sembra aver superato la fase di incertezza e si avvia al consolidamento della fase di “democratizzazione” con un sistema di governo semipresidenziale che tende sempre più a dare risalto alla rappresentanza parlamentare, sicuramente determinante nelle scelte del Paese che nelle prossime imminenti elezioni vedrà confermarsi con la partecipazione di forze politiche fortemente innovative e di estrazione popolare. La Tunisia si avvia così ad essere punto di riferimento non solo per l’Italia, ma per tutta la UE, con un’economia che cresce ed un volume di scambi commerciali che ci pone secondi nel mondo, dietro la Francia e prima della Cina».

Che impressione ha ricavato dagli incontri con le autorità tunisine? Potranno svolgere un ruolo di stabilizzazione della regione nel Mediterraneo, arginando magari anche i flussi migratori alimentati dai mercanti di esseri umani?
«Ho incontrato molti rappresentanti istituzionali tra cui il Presidente del parlamento tunisino, Onorevole Mohamed Ennaceur, il Sottosegretario agli Esteri Hatem Ferjani, il Presidente della Camera di Commercio tunisino-italiana Mouradi Fradi e la Sindaca di Tunisi madame Souad Abderrahim e direi che la maturità dimostrata dalla classe dirigente tunisina, di fatto, già svolge un ruolo di stabilizzazione dell’area, che insieme ai corridoi umanitari aperti ai confini con la Libia, ci dicono che, questo Paese si appresta ad assumere la leadership dell’intera regione, soprattutto nella gestione e nel riconoscimento dei diritti umani dei migranti».

Sono quasi mille le imprese italiane che operano oggi in Tunisia, perché un imprenditore dovrebbe scegliere il mercato di Tunisi?
«Sì, 900. Durante il vertice intergovernativo di cooperazione presieduto dal Premier Conte ed il Primo Ministro Chahed sono stati firmati sei accordi in ambito politico, commerciale, economico, della sicurezza. La Tunisia è in fase di attuazione della riforma elettorale che alzerà la soglia di sbarramento per l’ingresso in parlamento dei partiti politici, al fine di garantire la governabilità del Paese. Ricordo inoltre che, immediatamente prima della mia visita, le commissioni Difesa ed Esteri in seduta congiunta hanno approvato, per un impegno di spesa di 2 milioni di euro, una nuova missione internazionale in Tunisia a sostegno della sicurezza sul confine con la Libia. Quindi per queste ragioni e per i motivi già descritti, per la stabilita politica, monetaria e per la novità di un mercato alimentato da una popolazione giovane».

Anche in Tunisia le donne sono sempre più presenti e centrali in politica. Lei durante la sua visita ha ricevuto un invito particolare da girare alla sindaca Raggi. Di cosa si tratta?
«Il partito politico ENNAHDA ha voluto fortemente la candidatura come capolista di una donna che, durante la prima elezione amministrativa della fase di democratizzazione del Paese, si è insediata come sindaco della città di Tunisi. Madame Souaed Abderrahim rappresenta una nuova svolta politica della Tunisia, prima donna del Maghreb con incarico politico amministrativo di una capitale, come del resto Virginia Raggi, primo sindaco donna di Roma. Ne è emerso un parallelismo naturale per l’impegno profuso nelle diverse aree di intervento e, per questo, è nata l’idea di un incontro al fine di uno scambio di esperienze e magari di un gemellaggio».

Per concludere, lei in qualità di presidente della Sezione Bilaterale di Amicizia Italia-Tunisia nell’ambito dell’Unione interparlamentare, come giudica oggi il rapporto tra i due Paesi e da rappresentate istituzionale del territorio pontino, vede in questo rapporto un’opportunità per la nostra provincia?
«Durante la mia visita ho incontrato il mio omologo presidente della sezione bilaterale di amicizia Tunisia-Italia, Onorevole Mohamed Ben Souf, con il quale abbiamo avviato le attività di relazione tra i nostri paesi. Uno dei punti di maggiore contatto è stato il tema economico legato al turismo, punto di forza dei nostri Paesi. La visita alla città di Sidi Bou Said mi ha ricordato molti dei nostri borghi sul mare nella provincia di Latina e primo fra tutti la città di Sperlonga, dove sicuramente condurrò la delegazione tunisina che presto ospiterò in Senato per l’incontro tra i componenti delle due sezioni di amicizia».


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