LATINA – Nel solco della discussione su quale dovrà e potrà essere lo scenario di governo prossimo venturo a Latina, con un sindaco privo dei numeri per la maggioranza e un Centrodestra, maggioritario in Consiglio Comunale, alle prese con la scelta di consentire o meno l’avvio del Coletta Bis, arriva la presa di posizione della Senatrice Marinella Pacifico leader di Cambiamo! e fondatrice di Coraggio Italia.

«Forse Alcide De Gasperi quando pronunciò la frase “cercate di promettere un po’ meno di quello che pensate di realizzare se vinceste le elezioni”, profetizzava proprio l’avvento dei Coletta – scrive la Pacifico nella sua nota -. L’indirizzo politico impresso negli ultimi cinque anni, si presta ad una doppia lettura: le opere fatte e quelle promesse.
Le seconde, che elencherò in seguito, superano di gran lunga le prime.

La città dei sogni, immaginata da Coletta, è diventata la città degli incubi e sarà sempre più buia, se la coalizione di cdx, maggioritaria in città, si farà avviluppare dalla fantasmagorica citazione “arrivano i dollari”, intesa come futuri fondi del PNRR.
E sempre per rimanere in tema cinematografico, ci basterebbe riavvolgere il nastro del film dei cinque anni passati per dimostrare l’inconcludenza del sindaco e della sua giunta, proprio in riferimento ai progetti e finanziamenti mai ottenuti o, spesso, ridimensionati per manifesta incapacità dei proponenti.

E se ci avventurassimo nel masochistico esercizio del fact-checking, potremmo riprendere il programma di Lbc del 2016 e certificarne l’assoluta mancanza realizzativa. E pensare, che quel progetto di governo cittadino, non appariva di certo come un New Deal di rooseveltiana memoria, ma piuttosto come un discreto indirizzo di governo. Mentre aspettiamo l’avveniristico Bosco Verticale, da palazzo Key cadono calcinacci e calcestruzzi e la mirabolante opera “urban-vivaistica” si traduce in una napoleonica ordinanza di interdizione del transito pedonale nelle vie adiacenti al palazzo, che il sindaco immaginava selva verticale. Nel programma del 2016, il nostro Truman Burbank, ci illustrava un piano di impianti di videosorveglianza per i quartieri più degradati (ormai quasi tutti) al fine di controllare il territorio e prevenire o reprimere la microcriminalità. Sogno infranto, l’unica certezza sono i dati forniti dal mattinale della questura, ovvero crescita dei reati predatori. E concorre in questo triste primato, la mancata integrazione di flussi di migranti incoraggiati a risiedere in questa città da false aspettative. In fondo, se si vuole toccare con mano l’integrazione, basterebbe evitare le convention paraistituzionali e soffermarsi ai semafori cittadini oppure fare un tour notturno per constatare gli alloggi di fortuna adattati a letti ad opera di questi sfortunati . Del resto, se l’amministrazione uscente, ha preferito al controllo del territorio cittadino la realizzazione di un parcheggio piuttosto che una stazione dei CC nel quartiere Nascosa, rende l’idea dell’approssimazione con cui si affrontano temi delicatissimi, quali la sicurezza.

Tralasciamo la paventata costituzione dello sportello sociale ed il microcredito, fanno molto liberal a parole, ma nei fatti risultano dispersi tra inutili chiacchiere dei salotti radical chic. Innanzi ad un fallimento amministrativo così lampante, appare oltremodo visionario immaginare una cogestione politica. Finirebbe per trascinare il Centrodestra nell’irrilevanza.

Il punto vero è che i problemi della città sono tutti ora irrisolti, forse addirittura aggravati e la formula di governo proposta da Coletta serve solo a parcellizzare, in un futuro prossimo, le responsabilità di un fallimento annunciato. Pertanto, chiedo a tutto il Centrodestra di sottrarsi all’abbraccio, interessato, del Sindaco.

Non serve a noi, ma soprattutto non serve ai cittadini, che ancora oggi si sono svegliati con la notizia di una imponente operazione anticrimine della Polizia Di Stato. La legalità a Latina tarda, ancora, ad essere considerata presupposto irrinunciabile per la crescita economica».


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