“Orme diverse: l’ingegnere e Davidino”, la SLA raccontata nel libro di Davide D.

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LATINA – “Orme diverse: l’ingegnere e Davidino” è il titolo del libro che sarà presentato a Latina sabato 2 dicembre alle ore 15,30 presso la sala San Tommaso d’Aquino della Curia Vescovile in Via Sezze 16. Il tema affrontato riguarderà la SLA, malattia neurodegenerativa difficile da accettare da chi ne viene colpito e da chi è vicino a chi la sta affrontando. L’incontro nasce dal desiderio di Davide D. di condividere e vivere un momento di incontro nel contesto della sua città d’infanzia. Non è solo questione di raccontarsi, piuttosto di offrire un momento di scambio e svelamento per parlare di tematiche vicine o lontane che toccano la vita di tutti noi. L’evento sarà accompagnato da una mostra fotografica di Matteo Del Vecchio che riguarderà temi e suggestioni visive inerenti agli argomenti del libro, alle sensazioni di chi vive malattie degenerative e ai legami affettivi intorno ad essi. Interverranno gli amici dell’autore e la casa editrice Casti Editore che ha reso possibile la pubblicazione del volume. “Può uno stesso corpo racchiudere esistenze tanto diverse? C’è un momento in cui l’una, sconfitta, cede il passo all’altra o le due continuano a coesistere? E in questa metamorfosi, come può il mondo circostante rimanere lo stesso?”. A questi e ad altri quesiti si cercherà di dare una risposta sabato. Davide D., autore del libro, è nato a Roma nel 1971. La SLA ha fatto la sua comparsa nell’autunno del 2021 e in pochi mesi lo ha costretto all’immobilità e al silenzio. L’autobiografia Orme diverse è stata scritta interamente con l’ausilio di un comunicatore oculare.
Orme diverse parla di due personaggi, una sola vita. L’ingegnere, cinquantenne di successo, spavaldo come chi può finalmente dirsi “arrivato”, ha il mondo ai suoi piedi. Padre amorevole e dinamico, sportivo poliedrico mai sazio di adrenalina, si destreggia tra lavoro e affetti e ha lo sguardo costantemente rivolto al domani. Davidino ha la SLA. La malattia lo ha sorpreso proprio quando credeva che la sua costante ricerca della perfezione, nel lavoro come nel privato, potesse finalmente cedere il passo alla celebrazione di sé. Deve iniziare da capo, reinventarsi, quasi fosse tornato bambino. Impara a camminare con la sedia a rotelle, a parlare un linguaggio senza suoni, a lasciarsi accudire da mani estranee, ad apprezzare il valore dei piccoli gesti e della lentezza, che lo tiene ancorato al presente. Parte del ricavato delle vendite del libro sarà devoluto per richiesta dell’autore al Centro Clinico NeMO (NEuroMuscolarOmnicentre) del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. L’ingresso all’incontro di sabato è gratuito.


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