SEZZE – E’ partito il processo (anche se subito rinviato al 20 dicembre) in cui l’amministrazione comunale ha presentato richiesta di costituzione di parte civile. Tra le accuse mosse ai 29 imputati quella di peculato, corruzione e soppressione di cadavere.

Al gup Giorgia Castriota i sostituti procuratori hanno chiesto il rinvio a giudizio degli imputati, tra cui l’ex custode Fausto Castaldi, di alcuni dei dipendenti e poi dei marmisti, titolari di imprese, agenzie funebri e vigili urbani, dell’ex comandante dei carabinieri di Sezze Mattia Benvenuto.

Le accuse a vario titolo vanno dalla corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, distruzione e soppressione di cadavere, tentativo di minaccia, esecuzione di lavori in assenza del titolo abilitativo e violazione del regolamento di polizia mortuaria.

L’attività condotta dai Carabinieri ha permesso di scoprire come si muovevano gli arrestati a partire dalla figura del custode che induceva privati a versare somme di denaro per assicurare una sepoltura ai propri cari, avvalendosi del contributo di un funzionario del Comune che si occupava dell’assegnazione dei loculi.

Inoltre i militari hanno scoperto il pagamento di ingenti importi di denaro da parte di imprese edili interessate ad ottenere dal custode del cimitero la realizzazione di lavori e decorazione delle tombe, in realtà già spettanti ad una società partecipata dal Comune. Anche sulla traslazione delle salme sono emerse irregolarità, al punto che venivano mischiate a resti di altre tombe, disposte sempre dal custode per consentire la costruzione di nuove tombe da assegnare.


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