Omicidio stradale, studente con la media del 30 che rischia 18 anni di carcere per un selfie ‘maledetto’

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SEZZE – Un selfie maledetto che rischia di costargli fino a 18 anni di carcere con una pena minima di 5 anni per omicidio stradale. Una tragedia nella tragedia quella che ha insaguinato le strade alle porte di Terracina nel giorno di Pasquetta.
Come racconta l’edizione odierna de ‘Il messaggero’, il conducente dell’auto che ha investito e ucciso un ciclista 40enne di nazionalità straniera è un ragazzo di 23 anni di Sezze.

Uno studente modello di imgegneria aereospaziale con la media del 30 all’università. Un giovane irreprensibile che a detta del suo avvocato non aveva capito subito di aver investito un uomo, tanto che quando si è reso conto dell’accaduto si è fermato e ha chiamato impaurito i genitori.

A complicare le cose però l’analisi del cellulare del ragazzo dove gli inquirenti avrebbero trovato anche un selfie scattato più o meno all’ora dell’incidente.

Secondo gli investigatori però ci sono ancora alcuni aspetti da chiarire rispetto al racconto dell’indagato fatto davanti al giudice Giuseppe Cario.
A quanto risulta dai racconti raccolti il ragazzo era alla guida della prima delle due auto di una comitiva di otto amici.
Gli occupanti della seconda vettura avrebbero assistito alla scena e contattato telefonicamente il ragazzo per avvisarlo di aver investito una persona.

Anche loro rischiano l’accusa di omissione di soccorso, tanto che le posizioni di ognuno in questa triste e tragica vicenda sono al vaglio del sostituto procuratore Simona Gentile.


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