LATINA – «A tre mesi dal brutale omicidio di Veronica De Nitto, 34enne originaria di Latina, assassinata nella sua casa nei pressi di San Francisco, negli Usa, non c’è ancora traccia dell’uomo accusato di quel crimine, che a quanto pare sarebbe fuggito in Messico, non c’è soprattutto chiarezza da parte delle autorità americane sullo stato delle indagini e sul possibile movente del delitto, e proseguono pure gli imbarazzanti silenzi da parte delle autorità italiane, partendo dal Ministero degli esteri.

La famiglia della giovane pontina ha diritto a verità e giustizia e lo Stato ha l’obbligo, in particolare quello morale, di essere loro vicino. Per tutte queste ragioni, affinché un femminicidio avvenuto all’estero non diventi un femminicidio di serie B, ho scritto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Apprezzo da sempre il grande impegno del Capo dello Stato contro la violenza di genere e ho apprezzato le sue parole l’8 marzo scorso, quando parlando proprio di femminicidi ha sottolineato che la parità di genere è una questione culturale. Senza cambiare cultura non si eviteranno altri drammi del genere. A

Luigi De Nitto è stata strappata brutalmente una figlia ed è stato persino impedito di recarsi in California per il funerale. Tutto quello che ha avuto è stato un ciondolo con le ceneri della giovane. Ho detto tutto questo al Presidente Mattarella e l’ho informato che, dopo aver sollevato il caso in Aula, ho anche presentato un’interrogazione al ministro degli esteri Luigi Di Maio e ho avuto un lungo colloquio con il console a San Francisco. Ho quindi chiesto al Capo dello Stato di intervenire, affinché con la sua autorevolezza e saggezza i familiari di Veronica possano finalmente avere quell’attenzione che sinora non è stata loro prestata».

A dichiararlo Raffaele Trano (L’Alternativa C’è), membro della Commissione bilancio alla Camera.


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