Caro Vittorio siamo qui per festeggiare un traguardo esistenziale felicemente raggiunto
La ragione per la quale desidero ringraziarti, come amico, sta nel fatto che il libro I giorni della mia vita è nato da una mia proposta, accettata e condivisa da te, dopo la mia ennesima presenza al Salone Internazionale del Libro di Torino, di due anni fa.
In seguito alle stimolazioni e alle riflessioni scaturite dagli incontri nel capoluogo piemontese, ho proposto a Vittorio il progetto di raccontare e far conoscere la sua biografia. Essendo (io), da diversi anni, un attento osservatore di ciò che di valido, dal punto di vista della cultura, e quindi della storia, dell’arte, della letteratura, della scienza, della filosofia e del pensiero politico, ho ritenuto che Vittorio nel nostro territorio meriti sempre più attenzione, stima e conoscenza per i suoi studi e ricerche accademiche nel campo delle scienze sociali e in particolare della sociologia.
Vittorio, infatti, con la sua poliedrica personalità, è un intellettuale raffinato, un uomo di azione che, con la sua intensa attività scientifica e culturale di studioso e ricercatore, si è reso protagonista, oltre che della ricerca storico-politica del nostro territorio, anche a livello nazionale e internazionale, dello studio storico, filosofico e sociologico della società contemporanea.
Ho sempre considerato Vittorio, una persona di spiccato valore umano, morale e intellettuale, che ha ricoperto cariche pubbliche rilevanti e ruoli fondamentali nella comunità di appartenenza; una figura meritevole di essere conosciuta, apprezzata da un numero sempre maggiore di persone.
Il mio interesse per gli studi seri e approfonditi di Vittorio risalgono fin dagli anni Settanta perché molte sono state, e lo sono ancora, le affinità elettive e i legami sinceri e autentici di fraterna amicizia e di affetto che ci uniscono. Queste affinità si possono sintetizzare: – l’amore per la conoscenza e il sapere, per lo studio e la ricerca;
– per la passione civile, per la vita sociale e politica; – per l’onestà intellettuale e per lo spirito di indipendenza che ci accomuna; . – per l’idea di libertà e per il senso di responsabilità verso gli altri e verso le comunità di appartenenza.
Siamo, infatti, nati nella stessa terra, i Monti Lepini, a Roccagorga Vittorio e a Priverno io;
abbiamo avuto lo stesso itinerario di formazione e di studi anche se in periodi diversi: l’Istituto Magistrale e l’Università, la Facoltà di Magistero di Roma, molti docenti in comune e alcuni Maestri come punti di riferimento;
abbiamo coltivato e seguito, nel tempo, con dedizione e passione i nostri impegni culturali, professionali e politici;
abbiamo svolto il servizio militare (il Car) nella stessa caserma a Pistoia;
in momenti differenti siamo stati Sindaci dei nostri Paesi: (Vittorio comunista, io socialista);
abbiamo avuto in comune amici cari, come Cesare Bove e Camilla Tornese, e purtroppo anche incidenti di salute, come la melena;
abbiamo coltivato il desiderio e il piacere di viaggiare per conoscere e scoprire nuove realtà;
ambedue abbiamo prescelto di vivere nella stessa città, Latina.
Come attento osservatore e analizzatore della realtà umana e sociale della nostra terra ho seguito sempre Vittorio nella sua crescita ed evoluzione negli studi e nella ricerca.
Ho letto e recensito diversi suoi volumi pubblicati da vari editori. Libri interessanti, illuminanti e densi di riflessioni come Prosternarsi, i vari saggi sulla società globalizzata e sui flussi migratori, e per ultimo Il Cielo e la terra una poderosa opera intellettuale, proiettata verso futuri scenari.
Ho seguito Vittorio, insieme a mia moglie Marcella, nella stesura del suo saggio autobiografico vivendo una esaltante esperienza umana e culturale di crescita. Vittorio, nello scrivere la sua autobiografia, dimostra che ha dedicato gran parte della sua vita allo studio, alla ricerca e all’impegno culturale e politico e che ha agito sempre come persona libera esprimendo con sincerità e onestà intellettuale le sue idee. Inoltre ha raccontato di avere assunto, sempre con dignità e responsabilità, impegni culturali e professionali, politici e sociali importanti nei diversi momenti della vita.
I giorni della mia vita sono da leggere come una testimonianza autentica di vita.
Caro Vittorio nel festeggiare il tuo ottantesimo compleanno insieme alla tua famiglia, e ai tuoi numerosi amici ed estimatori, desidero rivolgerti affettuosi auguri, insieme a Marcella, e di rimanere in salute per continuare a illuminarci con la tua lucida e fervida intelligenza e profondità di pensiero.
Auguri e grazie dell’amicizia
(Agosto 2024)
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