ROMA – Dopo una giornata intensa ancora non si placano le ripercussioni dell’incendio divampato questa mattina alla Eco X. Un’altissima colonna di fumo nero e denso in pochi minuti stamani ha trasformato il paesaggio della frazione Cinque Poderi di Pomezia. Con il passare delle ore – come racconta l’Ansa – ben 21 comuni sono stati coinvolti dalla nuvola nera: nel pomeriggio la sindaca Raggi, in qualità di primo cittadino della Città metropolitana di Roma, ha invitato, su indicazione della Asl a tenere le finestre chiuse di abitazioni, uffici ed ospedali. Per lo più si tratta di comuni dei Castelli romani, la coltre nera infatti non ha coinvolto la Capitale, né tantomeno la via Pontina, arteria che collega Roma al litorale pontino. Provvedimenti che invece ha adottato nell’immediatezza dell’incendio il sindaco di Pomezia Fabio Fucci invitando gli abitanti a lavare accuratamente frutta e verdura ed anche chiudendo le scuole ed evacuando le abitazioni nel raggio di 100 metri dall’incendio. Non ci sono stati intossicati, ma il rischio adesso è il problema ambientale, soprattutto, perché intorno a Pomezia sono tantissimi i campi coltivati.
Un rischio paventato anche dall’Asl Roma 6 che teme anche la presenza di amiamto tra i materiali andati a fuoco. “Ritenendo possibile la presenza di coperture in cemento amianto sui capannoni dell’impianto, è stato richiesto ad Arpa Lazio di poter estendere le attività di campionamento ambientale al fine di determinare l’eventuale presenza di fibre aerodisperse”. Lo dice il direttore generale della Asl Roma 6 Narciso Mostarda, sull’incendio di Pomezia. “Contestualmente è stato contattato il Centro Regionale Amianto della Asl di Viterbo – aggiunge – per concordare l’analisi dei campioni ed eventuali ulteriori accertamenti da effettuare”.
La procura di Velletri ha aperto un’inchiesta sul rogo divampato a Pomezia e procede per incendio colposo. Il procuratore Francesco Prete ha affidato gli accertamenti al sostituto Luigi Paoletti ed il primo atto è stato quello di affidare all’Arpa l’incarico di monitorare l’aria, il suolo, il sottosuolo oltre alle falde acquifere. Gli esiti di questi primi interventi sono previsti nel giro di un paio di giorni e lo stesso tempo sarà necessario per domare i focolai dell’incendio.
Anche il Presidente dell’ONA, Ezio Bonanni, interviene sull’incendio dell’azienda di materiale plastico di Pomezia. “Siamo seriamente preoccupati per il rischio amianto e per quello legato ad altri cancerogeni in un territorio già abbastanza martoriato. Ci costituiremo parte civile nel procedimento penale. Siamo di fronte- aggiunge Bonanni- ad un disastro ambientale”.
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