FIRENZE – Il borbottio incessante partito dalla Toscana è arrivato fino a Roma, dove le dirigenze di Fratelli d’Italia e delle maggioranze hanno dovuto farsene carico, tanto più che uno dei più noti esponenti di quelle dirigenze è il fiorentino Giovanni Donzelli, ignorare le istanze della locomotiva del centro Italia non conviene a nessuno. Forse il posto d’onore ci si aspettava proprio da lui, il fedelissimo di Giorgia Meloni. Invece niente, Donzelli è rimasto a bocca asciutta: “Non voglio lasciare via della Scrofa” ha dichiarato lui, ma non sappiamo se si tratta della sindrome de “La volpe e l’uva”.
Ma in Toscana, memori dei fasti renziani, in cui fra i palazzi del potere si parlava il fiorentino stretto, non ci stanno ad essere dimenticati come un Molise qualunque. Allora l’opinione pubblica e la politica (di opposizione ma soprattutto di maggioranza) si è fatta sentire, come a dire: “Ci avete dimenticato”. Dalle alte dirigenze meloniane subito è arrivata la replica, per evitare d’inimicarsi, senza neanche aver iniziato, oltre 3 milioni e mezzo di cittadini: “Ci saranno compensazioni, la Toscana non sarà esclusa”. A quanto pare dalle indiscrezioni a qualche toscano toccherà un posto da viceministro o da sottosegretario, in pole position la viareggina Bergamini, già sottosegretaria con Draghi in quota Forza Italia. Insomma, proprio quando la Toscana svolta quasi tutta a destra da Roma fanno finta di non vedere e i tanti che per anni hanno mangiato la polvere in terra rossa adesso scalpitano. Staremo a vedere, ma questa volta l’ego toscano è poco nutrito e a molti non va giù, d’altronde si sa che i Toscani, oltre che presuntuosi, sono anche permalosi.
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