CISTERNA – Si sono svolti ieri mattina, nella chiesa di San Valentino, i funerali del cinquantottenne Marco Mauti, l’operaio scomparso una settimana fa in seguito all’esplosione di un serbatoio ad aria compressa all’interno di un capannone della P.s.t., l’azienda di costruzioni metalliche e plastiche di via Nascosa, a metà tra il centro della città di Latina e il suo lungomare.

«Marco era una persona amichevole, ma allo stesso tempo capace di riservatezza. Amava la sua famiglia, e dedicava il suo tempo libero all’orto e alla terra. E poi era un grande lavoratore, anche se è stato proprio il lavoro a tradirlo – le parole di don Paride, che nella sua omelia si è soffermato sul tema delle morti bianche -. Preghiamo per Marco e per tutti coloro che sono stati vittima di un destino simile al suo».

Una volta terminata la cerimonia, il feretro è stato accompagnato dal lungo applauso dei presenti mentre dalla chiesa veniva portato fuori dal sagrato. Sulla bara un’enorme bandiera della Lazio, la squadra per cui tifava l’uomo, e che spesso andava a vedere allo stadio Olimpico di Roma.

Il cinquantottenne non era sposato e viveva con l’anziana madre, che ieri lo ha pianto insieme a parenti, amici, colleghi e tutti coloro che gli volevano bene.


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