Ciao Nando. Eri una di quelle persone che sembrano non tramontare mai, sempre alla ricerca di nuove esperienze, con grande capacità di adattarsi a ogni situazione e creare occasioni di affermazione. Nando Di Pietro ci ha lasciato alla chetichella – senza fare rumore – in una calda mattinata di settembre. Un pezzo di Latina con un forte radicamento popolare, un punto di riferimento per tanti grazie a un carattere mite e bonario, a un volto eternamente sorridente con libertà di sognare. I suoi modi garbati di gentiluomo di altri tempi mi hanno sempre colpito. Conosco bene la sua famiglia, cominciando dal mitico papà Alcibiade. Nando ha insegnato a guidare a generazioni di pontini che frequentavano la sua autoscuola, ha rappresentato soprattutto un maestro di vita. Non aggiungo altro, sarebbe inutile. Mi piace ricordarlo in fotografia assieme a Fausto Coppi e Rik Van Steenbergen, durante una tappa a Latina del gran premio ciclomotoristico Roma-Napoli- Roma. La bicicletta era una sua grande passione, è volato in cielo dopo una vita di belle pedalate. Ti sia lieve la terra, amico mio.
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