Movember: hai fatto il controllo?

Parliamo di salute maschile e degli strumenti per una corretta prevenzione.

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Il nome "avocado" deriva dalla parola "ahuacatl" che nella lingua Nahuatl parlata dagli Aztechi significa "testicolo".

MOVEMBER

Novembre non è solo il mese in cui si mangiano le castagne o ci si prepara al Natale, ma è il mese dedicato alla prevenzione della salute maschile. E’ stato infatti coniato il termine “Movember” per la fusione dei termini “moustache” (baffi, in inglese) e november, proprio perchè, in occasione del mese dedicato alla prevenzione, tanti uomini si fanno crescere i baffi per sensibilizzare sul tema.

La campagna di sensibilizzazione si concentra sulla prevenzione delle principali patologie che colpiscono l’uomo: il tumore alla prostata, il tumore ai testicoli, e patologie psicologiche quali depressione e ansia.

Tumore alla prostata

La prostata è una ghiandola presente nel sesso maschile, dalle dimensioni di una noce, che nel corso degli anni può andare incontro a ingrossamento a causa anche di patologie varie che possono dare prevalentemente disturbi di tipo urinario. Circa 1 uomo su 8 in Italia ha probabilità di sviluppare tumore alla prostata nel corso della sua vita. Il rischio aumenta al di sopra dei 50 anni e la familiarità rappresenta un fattore predisponente importante.

Nelle fasi iniziali il tumore della prostata può essere asintomatico e può essere diagnosticato in seguito a visita urologica, che comporta esplorazione rettale o controllo del PSA, con un prelievo del sangue.

Crescendo la massa tumorale, si manifestano i sintomi urinari: difficoltà a urinare (in particolare a iniziare) o bisogno di urinare spesso, dolore quando si urina, sangue nelle urine o nello sperma, sensazione di non riuscire a urinare in modo completo.

Spesso i sintomi urinari possono essere legati a problemi prostatici di tipo benigno come l’ipertrofia: in ogni caso è utile rivolgersi al proprio medico o allo specialista urologo che sarà in grado di decidere se sono necessari ulteriori esami di approfondimento.

La prevenzione parte dal seguire un corretto stile di vita, con maggior consumo di frutta, verdura, riducendo quello di carne rossa, e di cibi ricchi di grassi saturi, mantenere il peso nella norma e tenersi in forma facendo attività fisica.

La prevenzione secondaria consiste nel rivolgersi al medico ed eventualmente nel sottoporsi ogni anno a una visita urologica, se si ha familiarità per la malattia o se sono presenti fastidi urinari.

Tumore ai testicoli

E’ il tumore più diffuso nella fascia d’età tra i 15 e i 40 anni, e ha una sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è complessivamente del 91 per cento circa, grazie anche al fatto che la diagnosi nel 99% dei casi avviene in fase iniziale.

Il fattore di rischio principale è dato dal criptorchidismo (la mancata discesa nello scroto di uno dei due testicoli, che se diagnosticata può essere corretta chirurgicamente durante l’infanzia diminuendo drasticamente il rischio di sviluppare il tumore). Anche la familiarità gioca un ruolo nell’aumentare il rischio, così come l’esposizione a sostanze che interferiscono col sistema endocrino (occhio alle esposizioni professionali!), l’infertilità e l’abitudine al fumo.

Di solito il tumore esordisce con un nodulo, un aumento di volume, un gonfiore o un senso di pesantezza del testicolo, ma anche con un rimpicciolimento del volume o la comparsa di dolore, ecco perchè il principale strumento di prevenzione è quello di eseguire l’autopalpazione una volta al mese, in modo da identificare precocemente eventuali anomalie che si sono sviluppate a livello dei testicoli e rivolgersi tempestivamente a uno specialista.

Di seguito il video esplicativo di Airc:

https://youtu.be/-fQMNsTJt2A

Salute mentale

Molti uomini trovano difficile ammettere di avere problemi, causa anche la cultura secolare che insegna da sempre che l’uomo deve essere “forte e soffrire in silenzio”, ma oggi più che mai sono stati sviscerati numerosi studi che evidenzino come questo soffocare i propri problemi sia solo fonte di danno.

Sebbene la percentuale di donne affette da depressione risulti essere il doppio rispetto agli uomini, per quanto riguarda i suicidi gli uomini rappresentano i 3/4 del totale: questo gap si può spiegare appunto con una difficoltà da parte degli uomini nell’ammettere di avere problemi, spesso mascherando i sintomi che possono talvolta essere diversi da quelli femminili.

I sintomi comuni della depressione nei due sessi possono essere:

  • sentirsi tristi, facili alle lacrime, colpevoli o vuoti
  • non riuscire più a godersi attività solitamente piacevoli
  • sperimentare mutamenti nell’appetito o nel peso
  • avere troppo o troppo poco sonno
  • sentirsi agitati o stanchi
  • non riuscire bene a concentrarsi

Questi sintomi possono anche non manifestarsi tutti insieme e la manifestazione è diversa da persona a persona, da un genere all’altro.

I sintomi più tipici del “disturbo dell’umore” (la depressione) nel sesso maschile sono:

  • bere di più alcolici o prendere droghe
  • evitare le situazioni familiari o sociali
  • lavorare ossessivamente senza prendersi momenti di pausa
  • trovare difficile far fronte al lavoro o alle responsabilità familiari
  • mettersi a controllare tutto o a maltrattare nelle relazioni
  • impegnarsi in comportamenti rischiosi, tipo gioco d’azzardo o sesso non protetto
  • tentare il suicidio

Gli uomini trovano più facile parlare di sintomi fisici che di cambi dell’umore, per questo la depressione può manifestarsi spesso con:

  • rabbia
  • frustrazione
  • aggressività
  • irritabilità

Questi comportamenti vengono usati proprio per mascherare la tristezza e le emozioni negative interiori, e spesso si hanno manifestazioni anche con disturbi di tipo fisico:

  • mal di testa
  • senso di oppressione al petto
  • male alle giunture, agli arti o alla schiena
  • problemi a digerire
  • stanchezza
  • dormire troppo o troppo poco
  • incapacità di star fermo, agitarsi
  • mangiare troppo o troppo poco
  • perdita di peso.

Proprio per lo stigma sociale che è stato attribuito alla depressione, troppi casi di depressione negli uomini non vengono diagnosticati e di conseguenza curati: ecco perchè è importante sia riconoscere in prima persona di avere un problema, sia per chi sta a contatto con una persona che mostra comportamenti sopracitati cercare di dare supporto e di rivolgersi a uno specialista che possa fornire tutti gli strumenti per curare più efficacemente una patologia che affligge ancora, purtroppo, troppe persone e troppi uomini, e per garantire loro un miglioramento significativo della propria vita.

Informazioni tratte da airc.it e da fondazioneveronesi.it


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