Simone Paolucci è un pilota del Motoclub Lazio Racing di Latina che corre per i colori del team di Rieti Seven Motorsport, ma è anche l’allenatore che segue il giovanissimo Lorenzo Pecorilli, che in questa stagione usufruirà anche dei consigli tecnici di un campione come Daniele Bricca.

Quale sarà la tua stagione, che obiettivi ti poni?

Non mi sono fissato un obiettivo preciso per questo 2021, ho solo tanta voglia di fare bene, il livello dei miei avversari nel campionato italiano è altissimo, quindi darò del mio meglio per portare a casa qualche trofeo importante.

In cosa credi essere migliorato in questi anni?

Negli ultimi due anni mi sono dedicato completamente al Team quindi ho perso qualcosa per quanto riguarda la forma fisica, infatti sto lavorando proprio su quella per essere al 100% alla prima gara del campionato italiano.

Gli obiettivi che poni per Lorenzo Pecorilli?

Credo nel potenziale di Lorenzo già da prima che arrivasse in casa Seven, poi ora lo vedo e lo assisto come migliora, soprattutto in questo periodo: sono convinto che ci riempirà di gioie in questo 2021.

Lorenzo in cosa è migliorato negli ultimi tempi?

Lorenzo ha acquisito una prestanza fisica pari ad un professionista e piano piano sta crescendo anche di testa. Testa, che fa la differenza nel nostro sport.

Un pregio e difetto di Simone Paolucci, come pilota e come allenatore.

Un mio pregio come pilota è lo stile di guida…. non lo dico io ma ripeto il pensiero di chi mi segue da fuori, non fraintendetemi, non voglio tirarmela (ride, ndc). Un mio difetto è il fatto che sono piccolo di statura ma allo stesso tempo voglio guidare molto di forza: questo mi penalizza molto durante la manche. Come allenatore un pregio è che so approcciare benissimo con i più piccoli e so spiegarmi bene, un difetto è che forse sono troppo morbido durante le spiegazioni. Dovrei essere un po’ più tosto.

Un pregio e difetto di Lorenzo Pecorilli.

Lorenzo ha un pregio enorme, guida la moto come pochi sanno fare e questo è un grande punto a suo favore, ma ha anche un grande difetto: quando un giorno la sua testa dice ‘no’ è ‘no’ e basta. Non gli fai cambiare idea facilmente. E questo è un limite.

Quanto ha condizionato l’emergenza sanitaria da Covid-9 non solo la stagione appena trascorsa ma anche quella che vi apprestate a vivere.

Quest’anno ad essere sinceri il COVID-19 ha scombussolato tutti i nostri piani, costringendo la federazione ad effettuare continui cambi di programma e a inserire restrizioni. Spero cambi qualcosa in questa stagione…

Avete stilato un programma per fare le cose alla grande: preparazione invernale in Sardegna per affrontare una grande stagione. Quanto è importante allenarsi fuori dal solito circuito?

Abbiamo già stabilito il nostro calendario gare 2021 e posso dire che è molto impegnativo, partiremo dalla Sardegna con prima tappa fissata il 28 febbraio, si parte subito su un circuito di sabbia veramente dura. Cambiare spesso circuito e tipo di terreno è fondamentale per il nostro sport, dobbiamo provarle tutte perché non sai mai cosa ti aspetta in gara.

La più grande emozione che hai provato fino a oggi sul campo di gara?

La più grande soddisfazione che ho vissuto è stata al Supercross di Genova nel 2015. Sono partito in testa davanti a 5.000 persone, peccato però che sia durata poco questa gioia a causa di un contatto con il mio avversario francese Stephen Rubini che ha causato la mia caduta.

E quella più grande vissuta nelle vesti di allenatore di Lorenzo?

Fermo, 20 settembre 2020! Peccato che sia finita con una brutta caduta per Lorenzo, ma vederlo partire primo al campionato italiano, condurre la gara per 5 giri e aver siglato il miglior tempo in gara, credetemi non ha eguali.

Ti senti di fare una promessa particolare per il 2021?

Certo! Darò il massimo per portare in alto il nome del Team e soprattutto mi impegnerò tanto per far crescere Lorenzo mentalmente, così da essere pronto per conquistare i gradini del podio.

 


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