LATINA – E’ morta dopo oltre venti giorni di coma al Santa Maria Goretti dove era arrivata lo scorso 31 luglio in condizioni molto critiche. Nel giro di pochissimo tempo il quadro clinico è precipitato. I familiari di Annamaria Lidia S., queste le sue iniziali, pensionata di 71 anni, chiedono che venga fatta piena luce sulle cause del decesso della donna. Sul caso il pubblico ministero Martina Taglione ha aperto una inchiesta dopo che è stata presentata una denuncia e ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpo della donna morta a quanto pare per una infezione.
Quando tra sessanta giorni arriveranno le risposte definitive con le conclusioni dell’autopsia condotta dal medico legale Gianluca Marella, nominato dal magistrato inquirente, il quadro sarà più chiaro sulla scorta delle cartelle cliniche acquisite e di altri documenti che ricostruiranno le condizioni di salute della pensionata.

Secondo i parenti che hanno chiesto alla Procura l’esercizio dell’azione penale ci sono diverse ombre e non è escluso che sia stata sbagliata la diagnosi; è per questo che per non lasciare nulla al caso hanno deciso di rivolgersi alla magistratura. Nella denuncia è stato ricostruito l’ultimo mese e mezzo di vita della donna a partire da una data, quella del 10 luglio scorso, quando la paziente che avverte dei forti dolori addominali viene portata in ospedale a Terracina. I medici riscontrano un problema allo stomaco, la situazione non sembra critica, la donna però rifiuta il ricovero e torna a casa dove il 12 luglio accusa dei dolori forti che hanno come conseguenza – in base a quanto ipotizzato – dei problemi di natura psichica. La 71enne viene portata al Santa Maria Goretti di Latina in codice rosso, trattenuta per 48 ore e dimessa poco prima di mezzogiorno del 14 luglio. La diagnosi, secondo quanto sostenuto dai familiari – riguarda solo ed esclusivamente problemi di natura neurologica.


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