ROMA – Cinque morti in seguito a incidenti sul monopattino dall’inizio dell’anno. Una media di un sinistro ogni tre giorni, come emerge da uno studio del 2020. L’ultima tragedia è il decesso di un ragazzino di 13 anni a Sesto San Giovanni, nell’hinterland milanese, mentre ieri a Firenze si è registrata la caduta, nella quale ha battuto violentemente la testa, di una 27enne. Abbastanza per accendere i riflettori sul tema sicurezza. Ecco allora che è stato avviato un tavolo di confronto per parlare di monopattini e in modo più specifico di sicurezza e di decoro urbano. Ovvero, in termini più concreti, dell’utilizzo del casco protettivo e della necessità di regolamentare le soste di questo mezzo di trasporto, sempre più presente nelle città italiane.
Il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili ha convocato per martedì prossimo una riunione con le società di sharing, dalle quali dipende la maggior parte dei mezzi attualmente in circolazione. Il dialogo ha quindi l’obiettivo di valutare, insieme agli operatori del settore, tempi e modi di una nuova regolamentazione. Il tema è nell’aria da mesi, anche se alcuni incidenti anche mortali di questi giorni contribuiscono a renderlo urgente. In base alle norme attualmente in vigore, l’uso dei monopattini è riservato ai maggiori di 14 anni, e solo i minorenni sono tenuti ad usare il casco. È poi previsto l’obbligo di indossare un giubbotto rifrangente.
Di fatto, le regole sono in parte analoghe a quelle che devono rispettare i ciclisti piuttosto che a quelle riguardanti i motorini. Anche se poi in alcune città i sindaci si sono mossi per introdurre norme più stringenti. Qualcosa però si sta muovendo anche in Parlamento e l’iniziativa del ministero guidato da Enrico Giovannini si inserisce in questo quadro. Un disegno di legge attualmente all’attenzione della commissione Trasporti della Camera prevede infatti di limitare l’utilizzo dei monopattini ai maggiorenni, salvo alcune aree particolari. Prevista poi l’introduzione di specifici limiti di velocità e dell’obbligo di assicurazione.
Per inquadrare al meglio il fenomeno è utile osservare la statistica sugli incidenti con il monopattino del 2020: i sinistri gravi sono stati in totale 125, una media di uno ogni tre giorni, con un primo decesso a Budrio (Bologna) nel mese di giugno 2020, 11 feriti in prognosi riservata e 49 feriti con prognosi superiore ai 40 giorni. A lanciare l’allarme sulla sicurezza della micromobilità elettrica è l’Osservatorio Monopattini dell’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale (Asaps). Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio, la principale causa di sinistro è la caduta autonoma dovuta a ribaltamento senza urto contro ostacoli fissi: «su questo aspetto, sicuramente, incidono sia la distrazione molti gli utenti che usano il cellulare alla guida anche per fare i selfie – sia l’inesperienza del guidatore, spesso giovanissimo, così come la manutenzione stradale di molte arterie cittadine, con buche ed avvallamenti che non facilitano l’utilizzo di un veicolo con ruote molto piccole».
Seguono gli scontri frontali e laterali, spesso agli incroci, dove non vengono rispettate le precedenze, e gli scontri contro ostacoli fissi. ASAPS Asaps ha contato anche 8 sinistri con conducenti di monopattini alterati dall’alcol. La regione in cui sono avvenuti gli incidenti più numerosi e gravi (56) è la Lombardia, con Milano in testa alla classifica tra le metropoli.
Il Piemonte è al secondo posto con 14 sinistri gravi e Torino capofila; segue il Lazio con 13 incidenti gravi, quasi tutti avvenuti a Roma, dove la situazione nei mesi post lockdown è stata particolarmente difficile. Intanto sia la Regione Toscana che l’Emilia Romagna, in attesa che il Parlamento vari delle regole più stringenti, discutono di norme per disciplinare la materia. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, non esclude di rendere obbligatorio il casco alla guida dei monopattini. Giuseppe Scarpa
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