LATINA – Ma davvero qui a Latina siamo così folli da rinunciare ad 81 milioni di euro finanziati dal Governo e e quasi altrettanti investiti dal privato pur di non realizzare la Metro leggera, pagandone al contempo circa 30 di penale per uscire dal contratto?
È il dibattito scatenato da un’interessante articolo della collega Rita Cammarone uscito questa matina su Latinacorriere.it
Il nodo, secondo i detrattori della grande opera voluta e inseguita dal sindaco Zaccheo che all’epoca riuscì ad intercettare il cospicuo finanziamento a fondo perduto del Cipe, sta tutto nel contributo chilometrico che la Regione dovrebbe corrispondere: 7,5 euro al km per vettura stando al piano economico del progetto.
Una somma che per alcuni la Pisana non accorderà mai e che quindi dovrà essere ripianata dalle casse comunali causando un danno ben peggiore dei 30 milioni di euro di penale di cui attualmente si parla.
È questo l’orientamento che traspare ai piani alti di Piazza del Popolo, almeno a leggere le dichiarazioni di qualche settimana fa dell’assessore al Bilancio, Giulio Capirci.
“Il progetto non può andare avanti poiché la Regione non lo supporta con il contributo chilometrico che è previsto dal piano economico e finanziario dell’opera stessa”. “L’amministrazione, che intanto ha già contattato il concessionario – aveva aggiunto l’assessore -, sta esplorando un’ipotesi di risoluzione consensuale che è legata ad una serie di passaggi impervi. Resta l’intenzione di chiudere questo progetto al minor costo possibile per il Comune”.
È l’ammissione che, dopo l’immobilismo della giunta Di Giorgi e l’agire pilatesco dei due Commissari, la giunta Coletta sta studiando una exit strategy dal progetto della Metro leggera.
Eppure parliamo di un’opera da 150 milioni di euro che venne votata all’unanimità da tutto il Consiglio Comunale.
Soldi, badate bene, a carico dello Stato e del privato, non dei cittadini di Latina.
Realizzare un’opera del genere nei prossimi anni sarebbe un toccasana per l’economia della città. Vorrebbe dire mettere in circolo un fiume di denaro di cui si avvantaggerebbe l’indotto, sviluppando un ciclo economico virtuoso.
A nostro modesto avviso, prima di gettare la spugna e rinunciare a cuor leggero ad un progetto che potrebbe segnare una rivoluzione nel trasporto, nel traffico e nelle abitudini dei cittadini di Latina andrebbero tentate tutte le strade possibili.
Dal momento poi che, quando erano alla guida della Regione, prima Marrazzo e successivamente la Polverini dichiaravano l’importanza strategica dell’opera di Latina nel contesto del trasporto rapido di massa regionale e il proprio interesse alla realizzazione e alla gestione dell’opera autorizzando Cotral ad entrare nella compagine societaria di Metrolatina; oggi i nostri amministratori dovrebbero prendere di petto il Governatore Zingaretti e chiedergli conto di quanto promesso e dichiarato dai suoi predecessori.
Non è forse vero che alla Pisana coccolano Coletta e suoi sognando di intercettare alle prossime elezioni buona parte di quel 75% di consensi che la città gli ha riconosciuto al ballottaggio?
Allora bisognerebbe iniziare a dimostrare ai cittadini del capoluogo che la Regione non li considera figli di un dio minore rispetto alla Capitale e alle altre province del Lazio: ci sarebbero 150 milioni di buoni motivi per farlo.
In caso contrario ce ne sarebbero altrettanti per mandare a casa Zingaretti e i suoi, insieme a chi pensa di gettare dalla finestra un progetto già finanziato dallo stato.
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