FIRENZE – Sono più di 1300 i furgoni che oggi, 7 aprile, hanno preso parte al corteo che ha invaso le strade di Firenze per la manifestazione di protesta dei commercianti ambulanti. La richiesta su cui vogliono portare l’attenzione delle istituzioni è chiara e semplice: riprendere al più presto le attività nelle sagre e nei mercati all’aperto, nel rispetto del distanziamento e delle norme anti Covid. Riuscire a metterla in pratica, però, sembra molto più complesso.
Nonostante questo, l’appello per la ripartenza del settore è fondamentale per sollevare molte questioni, ed i manifestanti si ergono a rappresentanti delle aspettative dell’intero settore terziario. Come dichiara infatti Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, in un’intervista a La Nazione, “questa mobilitazione vuole ancora una volta ricordare come non poter lavorare avvilisca e porti allo stremo gli imprenditori, che chiedono di poter sopravvivere e poi tornare a vivere in un tempo abbastanza normale.”
La lunga coda di furgoni, partita dall’ Osmannoro intorno all’ora di pranzo sotto la supervisione dei vigili urbani, si è snodata lungo il viadotto dell’Indiano in direzione Firenze, per fermarsi infine, alle 16:30, in piazza S. Lorenzo, ed è qui che si è alzata la voce di tutti quei commercianti che hanno deciso di aderire alla mobilitazione. Le richieste avanzate verso le istituzioni non si esauriscono però soltanto nella riapertura dei mercati, estesa a tutte le categorie merceologiche, ma insistono anche sulla necessità per i commercianti di vedere annullato il pagamento del suolo pubblico per tutto il 2021, senza dimenticare ovviamente delle agevolazioni dal punto di vista fiscale che possano aiutare il settore a risollevarsi.
Gli organizzatori della manifestazione, che hanno lavorato in sinergia con le forze dell’ordine per garantirne lo svolgimento in totale sicurezza, hanno infine ritenuto opportuno scusarsi per il disagio arrecato dal blocco del traffico.
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