Almeno due mesi fa, su “News24” di Latina, lanciai un appello “Fare quadrato intorno a Draghi!”. Prendendo spunto dalla volontà della Ursula von der Leyen di includere nella sua squadra per la riconferma Draghi, mettevo in guardia specie il PD da non perdere la grande occasione di giocare la carta Draghi perle europee per due motivi: non essere disponibile a che Draghi fosse a mezzo servizio per l’Europa per chiamata diretta e non per investitura popolare, suscettibile di poter ricoprire qualunque incarico e perché nelle turbolenze del campo largo a stare insieme, meglio svelenarlo, individuando un federatore in un nome terzo all’altezza della sfida europea con chi ci sta mettendo spalle al muro Conte ed il suo campo stretto su misura delle sue ambizioni personali di scavalcare il PD. Ora che è sceso in campo Macron in favore di Draghi con larghi consensi ma c’è l’espressa volontà dei popolari europei di confermare Ursula e comunque a rinviare qualunque scelta all’esito elettorale, a maggior ragione Draghi deve essere presente in piena autonomia. A maggior ragione se questa convergenza dovesse essere allusa dalla Meloni con l’esplicita contrarietà di Salvini all’insegna del “Basta con rappresentanza senza popolo!”. La Schlein giocherebbe un nuovo ed adeguato ruolo in Europa competitivo con gli indubbi ancorché ambigui successi della Meloni. Alla schlein rimarrebbe un altro vuoto da coprire riscoprendo la grande lezione di Moro finora disattesa dal PD di una “Democrazia matura fondata sull’alternanza” e di Ruffilli del “Cittadino arbitro” in contrapposizione col Parlamento al guinzaglio del solo eletto dal popolo!
Rodolfo Carelli
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