Ecosistema Urbano 2023, pubblicato il nuovo studio sulle performance ambientali dei Capoluoghi italiani. Roma si riconferma tra le peggiori nella 89° posizione della classifica nazionale, Frosinone 76° posto, Viterbo 74 e Rieti 62. Peggio fa Latina al 102° posto
“Roma resta nel fondo della classifica nazionale per le sue performance ambientali a causa di inquinamento atmosferico, troppe auto, dati pessimi su raccolta differenziata e produzione totale dei rifiuti. Per invertire il trend c’è bisogno di tanti cantieri della transizione ecologica”
E’ stato presentato a Roma il rapporto Ecosistema Urbano 2023 di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole24Ore. Particolarmente deludenti le prestazioni del Lazio: Roma scende all’89° posto della classifica nazionale, Frosinone in leggero calo scende al 76°, Viterbo perde 10 posizioni rispetto allo scorso anno arrivando al 74° posto, così come Rieti che scende dalla posizione 51 alla 62. Stabilmente in fondo alla classifica c’è Latina che resta al 102° posto anche se nel capoluogo pontino cresce la qualità della raccolta dei rifiuti.
Le posizioni nella classifica generale dei capoluoghi del Lazio
RIETI 62° (51° nel 2022)
VITERBO 74° (64° nel 2022)
FROSINONE 76° (74° nel 2022)
ROMA 89° (88° nel 2022)
LATINA 102° (102° nel 2022)
“Roma resta nel fondo della classifica nazionale per le sue performance ambientali a causa di inquinamento atmosferico, troppe auto, dati pessimi su raccolta differenziata e produzione totale dei rifiuti” – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. “Per invertire il trend del tutto negativo della Capitale c’è bisogno di tanti cantieri della transizione ecologica: dal tram su via Nazionale a tutte le nuove linee su ferro, dalla pedonalizzazione dei Fori e del Colosseo ai prolungamenti di tutte le metro, dalla realizzazione degli impianti per l’economia circolare a un modello virtuoso di raccolta porta a porta. Buona la semplificazione messa in campo dal Comune sulla diffusione dell’energia fotovoltaica ma serve tanto ancora anche, sulle rinnovabili nei tetti dello sconfinato patrimonio edilizio pubblico romano. Sull’inquinamento atmosferico poi con questi dati ci rivolgiamo alla Regione Lazio, dopo aver appreso di presunte intenzioni di smantellamento del piano della qualità dell’aria, che sarebbe generato da un qualche miglioramento nei parametri dello smog. Non c’è nessun miglioramento, soprattutto di fronte a limiti europei e dell’OMS che saranno molto più stringenti; ridimensionare l’impatto del piano regionale vorrebbe dire avvelenare il futuro dell’aria e dei cittadini nel Lazio”. Per la qualità dell’aria sono infatti estremamente negative le situazioni di Frosinone e Roma, con la capitale che con 33 microgrammi di Biossido di Azoto per metro cubo di aria, è al 7° posto tra le peggiori città d’Italia per questo fattore inquinante derivato dalla circolazione di vetture Diesel.
Sono 19 i parametri analizzati che compongono, come sempre, classifiche specifiche per ciascun dato. Sul tema rifiuti (dati 2021) si attendono ancora miglioramenti veri: Roma con 580 kg per abitante in un anno, ha il record regionale di produzione complessiva e non cresce la raccolta differenziata, ferma al 46%. Buona la performance di Frosinone, la migliore con il 68,7% di RD, e migliora molto anche Latina, in un anno di quasi 10 punti percentuali, passando dal 34,1% (nel 2020) al 43,3% (nel 2021). Anche se sopra la media regionale, ancora non decolla definitivamente la differenziata a Viterbo (58,7%) e Rieti (55,2%).
Su mobilità sostenibile non ci sono dati positivi e si evidenzia una situazione preoccupante per il trasporto pubblico regionale, a riprova della necessità di interventi immediati. L’offerta del trasporto pubblico non ha visto miglioramenti rispetto allo scorso anno, come anche l’offerta inerente alle piste ciclabili e alle aree pedonali, mentre il tasso di motorizzazione (tra automobili e motoveicoli) è complessivamente in aumento.
Una sostanziale immobilità si riscontra anche nell’ambito delle rinnovabili: tra solare termico e fotovoltaico, i valori, dove dichiarati, restano invariati rispetto all’anno precedente. Nonostante la scarsa considerazione del fotovoltaico nel settore pubblico, nel 2022 Roma si è posizionata al primo posto fra i comuni italiani per utilizzo di energia solare in ambito residenziale raccogliendo, all’interno dei propri confini, 17mila impianti.
Positivo il miglioramento nelle reti di distribuzione idrica in provincia di Frosinone, dove si riduce la dispersione, scendendo in tre anni (dall’edizione 2020 del rapporto ad oggi) dal 77,8% al 55%. “Per quanto riguarda i capoluoghi, oltre Roma, le notizie positive più importanti e positive arrivano da Frosinone, con la raccolta differenziata e una buona riduzione della dispersione idrica, e da Latina, per il bel salto in avanti di dieci punti percentuali nella raccolta differenziata. Nonostante questi elementi positivi” – conclude Scacchi – “Latina e Frosinone, già nel fondo classifica, cedono alcune posizioni nella graduatoria nazionale, mentre Rieti e Viterbo scendono vertiginosamente anche di dieci posizioni: in ognuna di queste città si può e si deve fare molto di più, su energie rinnovabili, riduzione del numero di auto, contrasto allo smog, economia circolare, cura del verde, per aumentarne le performance ambientali e, con loro, la bellezza e la vivibilità”.
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