FIRENZE – Non sono passati neanche due giorni da quando il presidente Conte ha annunciato le nuove misure restrittive che colpiranno duramente il già fragile mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo (qui l’analisi della nostra testata https://www.news-24.it/allindomani-del-nuovo-dpcm-fa-discutere-la-chiusura-di-teatri-e-cinema/).
Due giorni soltanto e già, l’istituzione fiorentina, toscana e nazionale del Maggio Musicale Fiorentino, ha proceduto a comunicare la cassa integrazione per i propri dipendenti. Così la fondazione del Maggio ha confermato la misura di ammortizzazione sociale per tutti i suoi dipendenti già oggi.
-Abbiamo appreso da comunicazione del sovrintendente Pereira del ricorso al fondo di integrazione salariale per i dipendenti del Maggio Musicale Fiorentino- denunciano i sindacati in una nota.
Le maestranze avrebbero dovuto lavorare in preparazione di un’auspicata riapertura, la scelta risulta quindi poco chiara, anche in contrapposizione con la volontà di rilanciare il Maggio Musicale. Tra questi lavoratori vi sono anche contratti a termine. Per loro il rischio di perdere il lavoro è altissimo.
Cgil, Cisl, Uil e Fials-Cisal hanno provato, tramite i rappresentati sindacali di categoria, a far sentire la propria voce. La protesta verte sulla questione di bilancio, al momento in ordine e che consentirebbe di lasciare aperto senza ricorrere agli ammortizzatori sociali.
-Tutti abbiamo a cuore la tenuta del bilancio ma questo non deve avvenire scaricando le responsabilità si dipendenti- hanno dichiarato.
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