Ma Quante Parole

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Leggo. I soliti commenti dei leoni da tastiera.

Molti vorrebbero far iniziare la decadenza e la svendita dell’Italia a far tempo dagli anni ’90.

PECCATO!!!!!!

Non è proprio così, o meglio nel periodo si sono succeduti governi di varia estrazione, ma sempre appartenenti ad una determinata compagine.

https://www.federalismi.it/nv14/articolo-documento.cfm?Artid=29760

Lo stesso dicasi per i vari Ministri delle Finanze.

https://it.wikipedia.org/wiki/Ministri_delle_finanze_della_Repubblica_Italiana

Non ho alcun interesse di tipo politico, o simpatie che possono legare il mio pensiero ad ideologie di alcun tipo, colore e/o specie.

Analizzo, e cerco di essere lucido ed obiettivo, prima con me stesso e poi con chi mi circonda.

Abbiamo dunque dimenticato i governi balneari?

Come più volte affermato esistono i Politici, alcuni realmente bravi, ed esistono o meglio sono esistiti gli Statisti.

Certo governare la cosa pubblica: comuni, province, regioni stati, non è assolutamente facile e chi afferma il contrario sa di mentire, mentendo.

La difficoltà sta fondamentalmente nella gestione stessa.

Ogni singolo è un micromondo, ed interpretare le esigenze dei singoli, non è cosa assolutamente facile, in specie poi se dovesse essere fusa e congiunta con quella di altre masse.

Sarebbe dunque interessante seguire il pensiero di alcuni economisti che dovendo spiegare la differenza tra “ microeconomia “ e “ macroeconomia “, la spiegavano con una similitudine.

La microeconomia studia la vita dell’albero, la macroeconomia quella di un bosco.

Oggi in realtà la situazione è più complicata.

Esiste in embrione una realtà Europea che molti auspichino possa trasformarsi in una Unione Europea di Stati.

Federale o meno, ha poca importanza.

Ma ecco, che spuntano gli interessi geopolitici ed economici a fare da contraltare.

Problemi reali e concreti, non certamente fumosi, ai quali si aggiungono variabili poco gestibili senza l’Unione, come i migranti per necessità economiche, oppure, ma è tutt’altro cinema, i profughi in fuga, per problematiche belliche.

Come si può notare problemi tangibili e di difficile non certamente impossibile soluzione.

EPPURE!!!!!

Si continua a scrivere un po’ ovunque affermazioni, giuste o errate, ha poca importanza, che sembrano assomigliare sempre di più al gioco del: COLPEVOLE.

E’ stato lui, io no.

Credo che sia giunto il momento di dire ad alta voce: BASTA.

Rimbocchiamoci le maniche, lavoriamo tutti e tutte per uscire dal pantano.

Possiamo ancora farcela.

Senza dimenticare, certamente, ma volgendo lo sguardo innanzi, senza prevenzioni e/o presunzioni di alcun tipo.

Con la stima di sempre,

Marco Isone.


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