Mi sarebbe tanto piaciuto saper disegnare, essere un vignettista etc. ritenendo la satira politica una tra le armi critiche più efficaci e calzanti. Per quel che posso ricorro alla parola, alle “figure” da esse disegnate tuttavia quando le situazioni e le persone politicamente coinvolte pervengono a certi stadi superando i limiti di ogni sostenibile accidenti, non è più consentito “scherzare”. Lorenzaccio de’ Macellai (e non dei Medici!) ha creato un danno al consorzio sociopolitico di una gravità incalcolabile tale da far presumere che la storia futura lo ricorderà come uno degli scempi più dolorosi, amari e nefasti della Repubblica dopo l’avvento del fascismo. La sparo grossa: a confronto, magari pelo pelo, pure Mussolini si salva! Non solo, ma lo stesso Salvini, obiettivamente, più coerente e diciamo….”signore” ohibò! Quanto a Mussolini si dirà delle leggi razziali e quant’altro, d’accordo, ma il Nostro (purtroppo!), mi si consenta, è peggiore appartenendo a una razza semi o simil umana, apparentabile piuttosto alla squallida categoria dei ratti più repellenti. Come è pensabile infliggere un colpo mortale siffatto al corpo già piagato di una Nazione sofferente, da tempo cagionevole per cause endemiche, endogene ed esogene; con un popolo per metà disteso, per metà in ginocchio, con esso un esercito di giovani alla gogna poiché diseredati e defraudati da una sia pur umilissima occupazione. Da una politica imbelle e imbecille cioè senza il ben che minino sostegno (imbecille da lat. in-baculum, non/senza bastone). Politica della chiacchiera cioè da “lavandaie” -peraltro più dignitose nella loro operosa prestazione-, con una Bellanova che impazza sovrana nella sua grossolana insipienza, una “fatina turchina” tal Boschi nomata che “bisbiglia” dalle sera alla mattina(!), e non parliamo delle Gelmini ed egregie sue colleghe (la Santanché) o mioddio ! Un vespaio da arena circense, un letamaio tra andirivieni consiliari e cameristici (camarille!), per meglio dire canaglieschi. Insomma, in quali grovigli-artigli siamo? Anziché gridare “Al voto al voto” perché invece non scendere finalmente in piazza coi bastoni in pugno, prelevarli come pacchi tipo “campione senza valore”(sic un tempo, spesa minima per spedizione postale!) e li scaraventiamo TUTTI O NESSUNO, TUTTI OPPURE NO nella peggiore discarica a portata di mano?! Quella cui stiamo assistendo è una farsa o un dramma, un noir, un melodramma della peggior specie (niente a che vedere col Simon Boccanera, I due Foscari di Verdi!) ? Una scena della politica o una o-scena rappresentazione della più squallida galleria degli orrori? Piuttosto di un’Italia da sempre afflitta dal “male oscuro” di una irreal-politik, di una politica irreale o surreale (a seconda dei casi), con gli annessi soggetti dicasi “figuranti” dell’impietosa fotografia di una misera Italia asservita cioè serva di incongruenze nonché “ostello” di male-apparati e contornati, di deficienze e deficienti patentati. Ahi serva Italia! Liberaci almeno da questi due mali atroci, il Covid e Lawrenzi d’Arabia….Emigri costui finalmente dall’Arno in Arabia! E che le tue risorse, Italia mia, siano alfin… conte!! (gimaul)
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