PISA – Dopo la Sapienza di Roma c’è l’Università di Pisa che si piazza a pari merito al secondo posto insieme all’Università di Milano secondo l’Academic Ranking of World Universities (Arwu), la classifica della Shanghai Ranking Consultancy, una delle più accreditate agenzie di rating internazionale per la valutazione di università ed enti di ricerca. Pisa rispetto al 2023 sale rispetto al quarto posto ottenuto e mantiene il ranking mondiale tra il 150 esimo e il 200 esimo piazzamento. Duemila cinquecento università prese in esame e solo mille hanno passato la selezione, di queste 42 sono italiane. Al primo posto mondiale l’Università di Harvard, seguita dalla Stanford University e dal Massachusetts Institute of Technology Mit) in una top ten composta solo da atenei degli Stati Uniti ad eccezione della britannica Cambridge al quarto posto. Il ranking della selezione è stato stabilito attraverso sei parametri: i premi Nobel e le Medaglie Fields di ex studenti (Alumni) o di ricercatori della singola università (Award), il numero di ricercatori altamente citati affiliati presso l’Ateneo (Hi-Ci), le pubblicazioni su ‘Nature & Science’ (N&S), le pubblicazioni sulle riviste più citate nelle aree tecnico-scientifico e sociale (Pub), più un ulteriore indicatore che rapporta i precedenti cinque parametri allo staff accademico, fornendo una sorta di produttività di pro-capite (Pcp). Questo il commento di Giuseppe Iannacone, prorettore vicario dell’Università di Pisa: “Come le Olimpiadi ci hanno mostrato che il nostro Paese è una potenza ben equilibrata nello sport, la classifica di Arwu ci mostra un sistema universitario nazionale forte nella ricerca. Arwu usa un criterio che premia la ricerca di punta per selezionare i primi 1000 atenei del mondo (su circa 33mila): 42 di questi sono italiani, ben distribuiti geograficamente, 51 tedeschi, 62 britannici. L’Università di Pisa va bene in questa classifica, il secondo posto a parimerito con la statale di Milano è un ottimo risultato, anche grazie al matematico Enrico Bombieri che ha studiato a Milano ed era professore nella nostra università quando ha ricevuto la medaglia Fields. Una considerazione generale è d’obbligo nella lettura dei risultati: ogni classifica ha le proprie regole e metodologie, non sempre trasparenti, per questo non deve sorprendere che un’istituzione ottenga valutazioni diverse nei vari ranking e tuttavia, pur con questi limiti, le classifiche sono uno strumento importante perché orientano le scelte di studentesse e studenti e ci permettono di comprendere punti di forza e di debolezza su cui lavorare per continuare a migliorare”.
News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.