Con una cerimonia svoltasi presso il Comune, nella giornata di domenica scorsa, la comunità Sik di Sabaudia ha dato l’ultimo saluto a Dhillon Karamjit Singh, spentosi nei giorni scorsi al culmine di una lunga malattia. Aveva 64 anni. Oltre a quelle delle località dell’Agro Pontino, presenti anche rappresentanze di comunità indiane provenienti da molte città della regione e del nord dell’Italia, tra cui Brescia, Bergamo, Vicenza, Bolzano e Verona, che con le loro testimonianze ne hanno riassunto l’alto profilo. Al saluto ha partecipato, inoltre, il primo segretario dell’ambasciata Shri Deepankar.
Al termine dell’incontro gli intervenuti si sono radunati per il rito religioso presso il Gurudwara, il tempio di via Caporale Tortini.
A Sabaudia, dove viveva da circa 30 anni, Dhillon Karamjit Singh, per tutti Dhillon, era molto conosciuto. Referente della sua comunità sul territorio e per anni presidente dell’Associazione Gurwara Singh, era tra i personaggi più autorevoli del mondo Sikh nel nostro Paese.
Di lui ricordiamo l’opera fervente svolta nell’obiettivo di pervenire alla piena integrazione e di migliorare le condizioni di lavoro dei suoi connazionali, anche attraverso la conoscenza degli usi e costumi della sua terra.
In questa ottica s’inserisce la festa per la commemorazione del martirio del quinto guru Arjan Dev, una delle feste religiose più importanti della tradizione Punjabi, che con i suoi colori, i suoi canti, i suoi riti e le sue suggestioni da tantissimi anni ormai trova gradita ospitalità nel pieno centro storico di Sabaudia.
Senza dimenticare le visite a Sabaudia di diversi ambasciatori e diplomatici indiani, di cui si è fatto promotore per avvicinare sempre di più culture diverse, ma non prive di punti in comune.
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