L’ora del destino

11

L’ora del destino                                                                                                        di Antonio Scurati

  Il romanzo storico è un formidabile strumento di conoscenza della realtà                                    e di comprensione del mondo, della società e della vita.  (Luigi Matt)

          Chiedersi per quale motivo si giunge a intraprendere la lettura di un romanzo importante e voluminoso di oltre seicento pagine, come  M L’ora del destino di Antonio Scurati (Bompiani Editore), è una domanda che trova, per me, “forte”  lettore, una semplice spiegazione a partire dell’indice che indica gli argomenti affrontati.

L’autore, nel raccontare gli anni dal 1940 al 1943, ha sollecitato il mio desiderio e la mia volontà di conoscere, con maggiore consapevolezza, gli episodi  e i personaggi “storici” inerenti ai primi anni della mia vita. Di questo periodo della mia esistenza, quando il 10 giugno del 1940 Benito Mussolini ha proclamato dal balcone di Palazzo Venezia l’entrata in guerra dell’Italia, contro la Francia e l’Inghilterra, a fianco della Germania nazista, ero un bambino di quattordici mesi, e pertanto ho soltanto vividi racconti dei miei genitori e familiari.

Il quarto volume dell’epopea letteraria e civile, scritto da Antonio Scurati, si apre con la morte accidentale di Italo Balbo, abbattuto in volo da fuoco amico nel cielo di Tobruk, il 28 giugno del 1940 (primo anno di guerra per l’Italia) e si conclude con l’arresto di Benito Mussolini a seguito dell’Ordine del giorno Dino Grandi del 25 luglio 1943.

L’autore, con le sue competenze storico-letterarie e con la sua  straordinaria capacità narrativa, rende il racconto, in questo volume del grande romanzo sul Duce, fedele alla storia e agli avvenimenti accaduti nei primi anni Quaranta del secolo scorso.

La storia dei quattro anni, raccontati in maniera disinvolta e scorrevole, è sostenuta e corredata dai diari, taccuini, discorsi ufficiali, lettere spedite ai familiari, dispacci, proclamazioni, telegrammi, fonogrammi, volantini, telefonate, note informative, bollettini militari, annotazioni, rapporti, manifesti e radio  discorsi riportati con rigore e scrupolosità.

Con una lucidità appassionata e accuratezza storica, l’autore miscela narrazione e documenti storici d’epoca. Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega 2019, si è documentato a lungo, svolgendo un lavoro certosino sulle fonti e creando, con  piglio narrativo,  un’impalcatura solida, obiettiva e veritiera dei principali avvenimenti.

Nel volume sono tratteggiati i profili dei principali personaggi dell’epoca come Benito Mussolini, il fondatore del fascismo, esuberante nei suoi giorni migliori, ma rassegnato e avvilito, intristito e depresso negli anni della guerra, costretto a cedere ai tedeschi il controllo delle manovre su tutti i fronti bellici, dalle montagne dei Balcani, alle sabbie e ai deserti  dell’Africa, alle sconfinate steppe della Russia.

Il duce, totalmente responsabile insieme ai suoi gerarchi della disastrosa guerra dichiarata senza averne i mezzi idonei, della ritirata degli eserciti italiani in Russia e in Africa e dell’immane tragedia vissuta dagli alpini sul fronte orientale in Russia sul Don, appare preoccupato, amareggiato e triste nella sua solitudine.

Come uomo politico, che ha trascinato l’Italia nella catastrofe bellica, si sente un fallito per il peso delle cocenti e disastrose sconfitte militari. Prostrato e abbattuto, sdegnato e mortificato, è attanagliato da una fastidiosa ulcera gastrica e spesso appare in preda a un crollo di nervi.

Oltre a Mussolini altri personaggi importanti sono: Hitler, uno spirito tormentato da manie di grandezza e ossessionato dal dominio e dalla potenza, responsabile della distruzione della razza ebraica; Galeazzo Ciano, ministro degli Esteri, genero del duce, con l’idea fissa di dominare il Mediterraneo; le figure femminili accanto al duce come Rachele Guidi, compagna di Benito Mussolini e madre di Edda, Vittorio, Romano, Bruno e Anna Maria; Edda, figlia prediletta del padre, pronta a unirsi alla Croce Rossa per essere in prima linea, e Clara Petacci,  la giovane amante tenace e sognante che, oltre ad accogliere sfoghi, confessioni, e sbalzi d’umore del duce,  stringe tra le braccia, soprattutto nei momenti più drammatici, «un uomo sempre più simile a un fantasma».

Le pagine più toccanti sono quelle riguardanti i soldati, forse perché  rievocano nella mia memoria i racconti dei miei fratelli (Mario e Luigi) e di altri familiari (il suocero Primo e lo zio Amerigo). Soldati con le facce scure, rassegnate e stanche,  miseramente armati, male equipaggiati, poco addestrati,  malvestiti, malnutriti e assetati, che subiscono maltrattamenti e umiliazioni.

Logorati da mesi di combattimento, questi soldati estenuati, combattono come possono e spesso sono disprezzati e derisi. Soldati  indifesi, inermi, sfiniti, dispersi e demoralizzati, vinti, smarriti e umiliati per le sconfitte subite, spesso si arrendono senza poter combattere per mancanza di mezzi adeguati e risorse scarsissime.

L’ora del destino di Antonio Scurati è un affresco dell’Italia dei primi anni Quaranta del secolo scorso che mi ha indotto, come lettore interessato alla sua puntigliosa narrazione storica, a prestare un’attenzione lenta e particolarissima per ricostruire frammenti della mia biografia.

 

 

 

 


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.