FORMIA- E’ bastata una sola coltellata ed è stata letale. Si chiamava Romeo Bondanese, 17 anni appena. E’ morto per una rissa banale, come tutte quelle che scoppiano tra adolescenti, in questo tempo di repressione forzata, a causa del covid. Erano le 19,30, di una serata noiosa e senza senso, come avviene in tante città del nostro Paese,  specialmente nel sud, dove i giovani sono più soli e abbandonati a sé stessi. E’ accaduto in quella via, che è la via dello “struscio formiano”, la più elegante, la più scintillante, ma più triste in questo periodo di lockdown . Il minorenne è stato raggiunto da un colpo all’arteria femorale. Il ragazzo perdeva molto sangue e quando è giunto al Dono Svizzero, nonostante le diverse trasfusioni e i tentativi di rianimarlo, è morto.

Operato d’urgenza l’altro  giovanissimo, ferito anche lui alla gamba, al quadricipite è entrato in sala operatoria in condizioni critiche. Un ragazzo è sotto interrogatorio, da parte della polizia. La città è come stordita e si interroga incredula, in un momento in cui non c’è neppure un sindaco e un’amministrazione, perché Paola Villa, prima donna sindaco della città, è stata messa in minoranza. Anche questo fa riflettere. Mentre i partiti litigavano, nessuno ha mai pensato alla crisi, alla necessità di lanciare messaggi positivi, di evitare lo sbandamento generale, in un periodo in cui neppure le scuole possono aiutare, essendo spesso in didattica a distanza. E stasera, sotto un cielo terso, ma livido di freddo, un ragazzo è morto accoltellato per una futile rissa, ucciso da un altro minorenne. Tutto ciò è assurdo e impone tanti interrogativi, perché vuol dire che in tanti hanno sbagliato.


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