Livorno, il ritorno di capitan Luci: “Finalmente sono di nuovo a casa, il record di presenze è un obiettivo””

Il centrocampista: "Il passato è un capitolo chiuso, sono qua per contribuire alla risalita"

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LIVORNO – Nel pomeriggio di oggi l’Us Livorno ha presentato i nuovi acquisti del mercato di riparazione tra cui lo storico capitano Andrea Luci, tornato a casa dopo l’esperienza di Carrara. In apertura di conferenza hanno rapidamente preso parola il direttore sportivo Raffaele Pinzani, il presidente onorario Enrico Fernandez e la storica bandiera Igor Protti che hanno voluto dare il loro benvenuto ai nuovi tesserati amaranto.

“Non ho voglia di parlare del passato, non è stato facile per me vivere questo anno e mezzo ma adesso è un capitolo chiuso – esordisce Luci pronunciando le sue prime parole della sua seconda esperienza in amaranto – il mio desiderio è quello di chiudere qua, ringrazio la società che è riuscita a riportarmi a casa dandomi questa possibilità. Da fuori io ho sempre tifato per il Livorno sperando che non retrocedesse anche se forse alla fine è stato un bene visto che scendere di categoria ci ha permesso di ripartire con una società nuova, entusiasta e solida. Sta a noi riportare la squadra in alto, vorrei rivedere lo stesso ambiente e la stessa coesione di anni fa quando squadra, tifosi e società erano un tutt’uno”. 

Sul suo legame con la città: “Qui a Livorno ho trascorso 10 anni bellissimi con momenti significativi che mi rimarranno sempre dentro come le promozioni o come la morte di Morosini. Il fatto che nel gruppo ci siano ragazzi di Livorno è un bene ma per vincere i campionati servirà umiltà e voglia di ottenere il risultato. Il legame con la piazza? Beh ormai dovreste conoscermi, sono tifoso per cui il legame è molto forte e aggiungo che per me sarebbe un onore riuscire a battere il record di presenze”. 

Cosa si aspetta da questo doppio salto indietro di categoria: “Nel professionismo la qualità fa la differenza, qui ci vorrà più cattiveria e determinazione perchè tutti giocano contro noi con la voglia di fare la partita, se in termini di voglia e umiltà non ti metti allo stesso livello degli avversari puoi soffrire. Il mio modo di giocare e fare nello spogliatoio non cambierà rispetto a prima ma ricordatevi che i campionati non si vincono con i nomi”. 


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