LIVORNO – La Livornina D’Oro 2023 è dedicata a Gino Strada. La massima onoreficenza cittadina è stata consegnata questa mattina a Palazzo Comunale al medico chirurgo delle vittime di guerra della Croce Rossa e fondatore della Ong Emergency, morto nel 2021. Pakistan, Afghanistan, Ruanda, Irak, Bosnia, Gino Strada si è impegnato sui teatri di guerra di tutto il mondo, nella lotta contro la fabbricazione delle mine anti uomo e nell’emergenza per il virus Ebola. A ricevere la “Liburnina” la moglie Simonetta Gola. Questo l’intervento del sindaco Luca Salvetti:
“Nella vita di Gino Strada sono stati tanti i momenti significativi e tante le sue affermazioni che ci hanno fatto riflettere, quelle sull’esser contro la guerra, quelle sul diritto alla cura e quelle sulla sofferenza legata alla povertà. C’è però una frase che secondo me dà il senso a tutto il resto.
Una promessa è un impegno, è il mettersi ancora in corsa, è il non adagiarsi su quel che si è fatto. Dà nuove responsabilità, obbliga a cercare, a trovare nuove energie.
Questo concetto, se applicato come ha fatto lui nel corso della sua vita, rompe ogni cliché, supera ogni luogo comune ed ogni atteggiamento di circostanza.
Promettere, impegnarsi per mantenere, correre verso un obbiettivo, assumersi le responsabilità cercare sempre nuova energia per creare una vita migliore per te stesso e per gli altri.
Gino Strada l’ha fatto mentre era in vita e continua a farlo attraverso la sua creatura ovvero attraverso Emergency che da sempre è li dove c’è bisogno di aiutare e di far valere i diritti di tutti. Livorno lo ha sempre saputo da quando lo stesso Gino Strada veniva nella nostra città a quando i volontari raccontavano da noi l’impegno in decine di paesi del mondo, da quando i livornesi hanno risposte presente in aiuto dell’associazione a quando nel dicembre 2022 siamo stati chiamati a giocare un ruolo operativo nel salvataggio dei migranti e lo abbiamo fatto proprio accogliendo per prima la nave Ocean Life alla vigilia del natale scorso.
Per noi è stato naturale perché la nostra tradizione e la nostra cultura hanno da sempre mostrato di essere terreno fertile per i concetti di accoglienza, solidarietà e aiuto.
Ecco perché cosa più giusta non poteva esserci che decidere di assegnare la massima onorificenza cittadina ad un uomo così, con la sua storia e i suoi valori. Qualcuno quando ho annunciato in consiglio la nostra scelta ha parlato di persona che divide e di scelta mossa dalla voglia di fare qualcosa di sinistra. Ebbene non può esserci lettura più sbagliata e inconcludente che quella di ridurre ad un assurdo gioco di schieramenti l’intento nobile e virtuoso di vivere per aiutare il prossimo. Noi omaggiamo questa cosa e una persona che con la sua organizzazione ha vissuto per questo, per dire sempre e comunque noi ci siamo in prima fila dove c’è bisogno dove vale il concetto di essere più umani.
Grazie Gino, Livorno è come te”.
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