LATINA – Ho visto l’incidente, ho implorato il padrone di portarlo in ospedale ma lui doveva salvare la sua azienda agricola. Ha messo davanti a tutto la sua azienda agricola. Il padrone ha preso i nostri telefoni per evitare che si venisse a sapere delle condizioni in cui lavoriamo. Poi ci ha messo sul furgone togliendoci la possibilità anche di chiamare i soccorsi
E’ l’agghiacciante racconto di Sony la moglie di Satnam Singh il bracciante morto dopo che un macchinario gli aveva tranciato un braccio senza che i titolari dell’azienda si degnassero di chiamare i soccorsi. Anzi Antonello Lovato – perché bisogna dire chiaro e tondo chi ha compiuto questa agghiacciante crudeltà – lo ha caricato sul furgone e lasciato agonizzante davanti casa con il braccio amputato in una cassetta degli ortaggi.
Una disumanità crudele e incredibile che ha portato poi il giorno dopo Renzo Lovato il padre di Antonello Lovato – colui che ha caricato Singh sul furgone e lo ha lasciato agonizzate tra la disperazione della moglie -a dichiarare al Tg1: «E stata una leggerezza del lavoratore costata cara: gli avevamo detto di non avvicinarsi al macchinario».
Un lavoro di 12 ore al giorno, una paga di 5 euro l’ora, per lavorare nei campi dell’agro pontino. Sony ha visto suo marito tranciarsi un braccio in un macchinario, lo ha visto abbandonato dal ‘padrone’ davanti casa con il suo arto in una cassetta della frutta e con una sola frase ha sferzato le nostre coscenze: «L’Italia non è un Paese buono».
Satnam e Sony erano una coppia affiatata, se lei stava male lui restava a casa con lei, preferiva perdere una giornata di lavoro pur di non lasciarla sola. Non avevano niente se non loro stessi e lui era profondamente rispettoso di sua moglie. Un bracciante ha deciso di testimoniare davanti ai carabinieri per raccontare ciò che è successo lunedì scorso, 17 giugno, nell’azienda agricola di Latina, dove in tutto lavorano otto persone. Anche lui però è senza permesso di soggiorno: «Ho deciso comunque di assumermi il rischio di essere cacciato dall’Italia con un foglio di via. Lo devo a Satnam e a sua moglie». Ecco forse tutti noi italiani oggi dobbiamo qualcosa a Satnam e sua moglie Sony…
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