Prendi le donne, le loro peculiarità, le loro qualità e la loro capacità di resilienza. Prendi una donna, la sua specifica caratteristica, le sue qualità cresciute nel tempo e la sua capacità di resilienza che si trasforma ed evolve ogni giorno. Beatriz Zwarg è così, questa manager italo brasiliana di poco più di 50 anni continua a scommettere su se stessa, avvolgendo nel suo cammino ‘professionale’ donne di ogni età e target, proprio in nome del colore rosa. “La donna è in continua trasformazione e non conosce limiti ma solo obiettivi da raggiungere, quando avrà totale consapevolezza delle sue qualità innate potete stare certi che vivremo in un mondo migliore, quel mondo che abbiamo creato per i nostri figli” sorride sotto un filo di trucco leggero. Beatriz sorride ma la sua strada è stata lastricata di sfide continue, che ha saputo accettare con quell’indole latinoamericana per cui ci si sente figli del mondo e non appartenenti a una sola nazione: di origine tedesca e italiana, Beatriz è brasiliana, sposa un italiano, vive nella metropoli di San Paolo, finché nel 2015 decide con la famiglia di trasferirsi a Latina, cittadina della provincia italiana, seguendo le tracce affettive e imprenditoriali del marito. “Affronto con gioia questo nuovo capitolo della mia vita, catapultata in un mondo dove conoscevo solo una parola: ‘ciao’. E forse quella è stata la molla che mi ha spinto a creare progetti e a scommettere su me stessa e il mio lavoro” racconta.
Beatriz Zwarg oggi è una Life Coach in Psicosintesi e specialista nello sviluppo umano nonché specialista in personal branding & LinkedIn per le donne con approcci e percorsi innovativi, perfettamente integrata nel mondo di professionisti che lega esperienze on line e off line, tanto che la sua capacità di coinvolgere persone l’ha portata a dicembre a presentare il suo libro “Donne Audaci” (NtsMedia, 2022), sintesi di quell’esperienza umana, relazionale e professionale che suggerisce alle donne come valorizzarsi.
“Il libro non è una esaltazione degli obiettivi raggiunti, piuttosto spiega come non abbattersi di fronte al primo gradino della scala, perché quei ricordi, quelle cicatrici, quelle difficoltà, sono energia per le future battaglie del domani. Quando decisi di trasferirmi in Italia dissero che ero pazza, che sarebbe stato impossibile trovare lavoro nel campo del marketing, perché oltre a non padroneggiare la lingua l’Italia era in profonda crisi economica: be’, in 6 mesi imparai a parlare italiano e venni assunta come responsabile marketing in un’azienda locale, dove sono rimasta 3 anni”.
Ma non era più facile restare in Brasile e continuare a crescere in uno dei Paesi che ha dimostrato un’accelerazione economica velocissima negli ultimi anni?
“Le sfide si affrontano e non si perdono mai, se siamo bravi a capire quali errori abbiamo commesso saremo più tenaci, completi e consapevoli del giorno prima. Anche quando ho divorziato da mio marito la via d’uscita più semplice era quella di tornare a casa ma ho resistito, sono rimasta qui, con un bambino piccolo da crescere e un mondo nuovo da affrontare. Ma già passare da una metropoli di 13 milioni come San Paolo a una provincia compassata come Latina non è stato agevole”.
Anche il voler a tutti i costi scommettere su se stessa in un settore, come quello del marketing, non è stato agevole, soprattutto quando decidi di affidarti soltanto alle tue forze.
“Se ci dovessimo fermare al primo ostacolo, al primo ‘impossibile’ che vediamo davanti, la nostra vita non andrebbe mai avanti. L’impossibile è solo un limite psicologico, che è bene scardinare, perché alla fine le gabbie mentali sono il nostro primo grande ostacolo. E poi mi lasci dire che ogni donna è un marchio, ha una sua identità, ha le qualità per brillare: l’ho fatto per me, lo faccio e lo farei per altre donne, tanto che oggi sono titolare della BZ Coaching”.
Ecco, le donne, questa tua magnifica ossessione, oggi tema affrontato e sviluppato nel libro ‘Donne audaci’, che è un vero e proprio progetto nazionale.
“Forse è più una mission. L’obiettivo è quello di creare una rete di donne fortemente posizionate, più realizzate e più felici. Sostenere il progetto dell’empowerment femminile diventa naturale, ma prima di affermarsi nel mondo esterno è bene essere consapevoli delle proprie forze, in quale direzione vogliamo andare e come ottimizzare i nostri sforzi e il nostro lavoro”.
Non è un caso che Beatriz Zwarg sia una formatrice a tutto tondo, una trainer, coach e mentor per lo sviluppo professionale e strategie di marketing. E forse non è un caso che sia la ‘prima’ Donna audace.
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